Come investire i propri soldi

Esistono diversi strumenti che permettono di investire in propri soldi avendo ben presenti i rischi di perdita e permettendo allo stesso tempo, con le giuste strategie, di mettere da parte un piccolo capitale attraverso i rendimenti. A patto che si sappia come investire.

 

Come investire i soldi nell’attuale contesto?

Conviene investire? La risposta è sì, a patto che si conoscano i mercati, gli strumenti, e sapendo investire in modo oculato, partendo anche da una piccola cifra. Una credenza molto diffusa, a cui non bisogna dare peso, consiste nel ritenere che per investire siano necessari capitali importanti. La situazione è ben diversa.

È possibile partire da una cifra non importante, anche 500 euro, attraverso l’equity crowdfuding ad esempio. Un investimento che certamente non determina rendimenti di valore, ma sicuramente permette di difendere il capitale di rischio dalla fisiologica erosione del potere d’acquisto dovuta all’inflazione.

Investimenti di peso più cospicuo, che impegnano somme pari a 5000 euro ad esempio oppure 10000 euro, arriveranno quindi in un secondo momento, quando l’investitore avrà compreso le regole dell’investimento e avrà imparato a scegliere il giusto approccio.

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Che approccio adottare?

Un approccio adatto da parte di chi si avvicina per la prima volta all’investimento, e non è quindi un investitore professionista, richiede innanzitutto investimenti che tengano conto del lungo periodo.

Un secondo aspetto riguarda la scelta del tipo di investimento da svolgere. L’investitore può scegliere quindi tra:

  • investimenti attivi, che richiedono tempo e ricerca mirati alla costruzione di un portafoglio, di un insieme di prodotti finanziari, capace di raggiungere gli obiettivi finanziari prefissati dall’investitore. Si parla di studio mirato a individuare opportunità di investimento e seguire i propri investimenti
  • investimenti passivi, che richiedono sicuramente uno sforzo minore, e che consistono nell’investire il proprio capitale in veicoli di investimento, com’è il caso degli ETF, gli Exchange Traded Funds, che saranno affrontati nel dettaglio in seguito.

Terzo aspetto di cui tenere assolutamente conto è l’istituzione di un fondo di emergenza, ovvero un deposito di liquidità facilmente prelevabile da destinare a spese inaspettate, siano esse una spesa medica, una spesa per la propria automobile. In questo modo non ci si troverà nel bisogno di vendere i propri investimenti per far fronte ad una spesa appunto improvvisa.

Ultima indicazione. Prima di iniziare a investire, potrebbe essere utile eliminare ogni tipo di debito ad alto interesse, come nel caso delle carte di credito. Storicamente i rendimenti del mercato azionario arrivano, nel lungo periodo, fino al 9% e al 10%. L’investire denaro in azioni e il dover restituire, per esempio, il 15% ai propri creditori, nel lungo periodo comporterà una perdita di soldi.

 

Esistono regole per investire soldi?

Al netto delle possibilità di investimento che saranno passate in rassegna, si possono indicare delle regole, o meglio ancora darsi dei riferimenti cui attenersi prima di iniziare una qualsiasi forma di investimento.

Riferimenti che interessano:

  • il rischio e il rendimento
  • l’importanza della diversificazione
  • il valore strategico del proprio profilo di rischio.

 

Rischio e rendimento

Queste due parole sono strettamente correlate tra loro, e possono essere declinate come segue: se si vogliono avere rendimenti maggiori nel lungo termine, bisogna essere disposti a correre rischi altrettanto importanti nel breve e nel meglio termine. È infatti nel lungo termine che il rischio ha maggiori possibilità di ripagare l’investitore.

 

Diversificazione

Investire i propri soldi richiede diversificazione. In sede di asset allocation, ovvero nel momento in cui un portafoglio di investimento è suddiviso in percentuali da allocare nelle specifiche tipologie di investimento. Siano esse azioni, obbligazioni, liquidità o infine immobili.

La diversificazione è uno strumento che può agire per controbilanciare le fluttuazioni, o le eventuali perdite, che possono verificarsi nei diversi tipi di investimento in cui è stato organizzato il portafoglio.

 

Profilo di rischio

Il profilo di rischio è determinato da ulteriori due parametri:

  • la propensione al rischio definibile come fattore emotivo, psicologico. Ci sono investitori che non “tollerano” ribassi di quotazioni, e tendono a ritirarsi. Ci sono altresì investitori che dimostrano di essere più propensi al rischio
  • la capacità di rischio è una variabile più obiettiva, data dal patrimonio di cui si dispone, dall’esperienza maturata, o meno, negli investimenti, e dall’orizzonte d’investimento.

L’orizzonte di investimento rappresenta l’intervallo di tempo in cui si la possibilità e il desiderio di investire il proprio patrimonio. Maggiore è questo intervallo di tempo, maggiore può essere il rischio e altrettanto significativo può essere il margine di guadagno.

 

Come investire soldi per guadagnare?

Le opzioni sul tavolo sono diverse, come sarà approfondito a breve, ma è bene tenere considerare tre fattori fondamentali per far sì che il proprio investimento possa determinare, nel lungo periodo, un buon rendimento:

  • aspettative rispetto all’investimento che si sta per intraprendere
  • consapevolezza e accettazione del rischio
  • immobilizzazione della liquidità.

Gli investimenti, poi, si distinguono per ulteriori tre fattori: rischio, durata e redditività. Con questi tre parametri di riferimento è quindi possibile parlare di:

  • investimenti a basso rischio: oro, conti deposito, buoni fruttiferi postali, immobili
  • investimenti ad alto rischio come la borsa o il social trading, grazie al quale l’investitore studia il comportamento di altri trader per seguirne le strategie di investimento
  • investimenti brevi come borsa e social trading, di nuovo, o le opzioni binarie. Le opzioni binarie sono prodotti finanziari derivati che permettono un guadagno se, entro un tempo di chiusura stabilito, viene indovinata la previsione di aumento o diminuzione di valore di uno specifico bene (oro, valuta, quote di una compagnia)
  • investimenti lunghi, buoni fruttiferi postali, conti deposito oppure PAC. I PAC sono Piani di Accumulo Capitale grazie ai quali un investitore entra nell’investimento con versamenti di capitale a cadenza regolare, con somme costanti e una durata predeterminata
  • investimenti redditizi che possono essere l’oro, la borsa, il social trading
  • investimenti meno redditizi come i conti deposito, i buoni fruttiferi postali, gli immobili, i PAC.

Di seguito, una panoramica delle principali possibilità di investimento.

 

Conti deposito

I conti deposito sono a tutti gli effetti dei conti correnti bancari, con la differenza di avere funzionalità limitate: è possibile infatti versare e prelevare da e verso il conto di appoggio e le somme immesse nel conto deposito possono essere vincolate temporalmente. Si può parlare infatti di:

  • conto deposito vincolato nel quale non è possibile svincolare le somme depositate se non allo scadere di un arco temporale pattuito contrattualmente. Un arco di tempo compreso tra i 3 e i 60 mesi
  • conto deposito non vincolato, o libero, che appunto non prevede alcun vincolo temporale per svincolare quanto depositato, a fronte di tassi di interesse più bassi rispetto al conto deposito vincolato.

Nello specifico, i conti deposito vincolati permettono un rendimento crescente con l’aumento di durata del vincolo temporale stabilito per contratto. Sul piano fiscale, si segnala una ritenuta del 26% sugli interessi derivati dal conto deposito.

 

Fondi monetari e pronti contro termine

I fondi monetari, chiamati anche fondi liquidità, sono innanzitutto una specifica tipologia di fondo comune. Per fondo comune si intende uno strumento di investimento che viene gestito da Sgr, ovvero società di gestione del risparmio, la cui attività consiste nel riunire somme di diversi risparmiatori per investirle in attività finanziarie (titoli di Stato, obbligazioni, azioni) oppure in immobili, in un contesto di riduzione del rischio.

Il fondo monetario è comunque un fondo comune, che si specifica nell’investimento del patrimonio in strumenti finanziari di debito a breve termine (come i BOT) o altre operazioni di veloce esigibilità come i pronti contro termine.

I PCT sono dei contratti che il venditore consegna immediatamente all’acquirente, per riacquistarlo in seguito ad una data prestabilita. Maggiore è la durata dell’operazione, compresa tra i 3 e i 12 mesi, maggiori saranno i tassi di interesse.

 

Obbligazioni e titoli di stato

Le obbligazioni, note anche con il nome di bond, sono dei titoli di debito che vengono emessi da una società, o da uno Stato, a copertura dei propri bisogni finanziari, così da raccogliere denaro. Chi acquista o sottoscrive questi titoli è chiamato obbligazionista o creditore, il soggetto che li emette viene chiamato debitore.

Si tratta di una forma di investimento garantito, perché alla scadenza dell’obbligazione la società oppure lo Stato sarà nella posizione di rimborsare il capitale che ha ricevuto, inclusa la cosiddetta cedola, ovvero una remunerazione a titolo di interesse. Cedola che può essere a tasso fisso, garantendo un ammontare periodico di interessi sancito in precedenza, o a tasso variabile, con gli interessi dipendenti da tre indici: finanziari, reali o valutari.

Nel caso dei titoli di Stato si ha a che vedere con obbligazioni emesse con periodicità dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Lo scopo è coprire il debito pubblico oppure, in termini diretti, il deficit pubblico. Tra il 2021 e il 2022, il valore del tasso di interesse dei titoli di Stato, inteso come media ponderata, è dello 0,42%.

 

Investire in azioni

L’investimento azionario, in estrema sintesi, consiste nell’acquisto di azioni, termine con il quale si indicano parti della proprietà di una azienda che sono messe in vendita sul mercato azionario. L’emissione e quindi la vendita delle azioni può accadere solo dopo che la società emittente si sia quotata in borsa.

Attraverso un broker, l’investitore acquista un pacchetto di azioni diventando di fatto azionista della data società. Nel momento in cui è diventato un azionista, scatta il diritto alla ricezione dei dividendi, termine che indica i profitti, o una parte dei profitti, che una società genera.

Le azioni possono essere di tre tipi:

  • azioni ordinarie, acquistando le quali l’azionista acquisisce il diritto ai dividendi, al voto e al rimborso, in caso di liquidazione della società
  • azioni privilegiate che conferiscono all’azionista, in caso di liquidazione della società, la priorità quando gli utili sono distribuiti
  • azioni di risparmio che non danno diritto al voto, ma permettono di incassare i dividendi. E proprio queste azioni sono più attrattive nei confronti di un investitore alle prime armi.

Fondamentale che ci sia una strategia di investimento che preceda la scelta di acquisto e gestione del pacchetto azionario. Con maggiore dettaglio, è necessario che l’investitore, in prima persona o attraverso una figura professionale, abbia una strategia del rischio che lo metta il più possibile al riparo dalle conseguenze della volatilità del mercato azionario.

 

Buoni fruttiferi postali

I buoni fruttiferi postali rappresentano un’altra possibilità di investimento a rischio ridotto. Sono ricompresi, insieme ai libretti di risparmio postale, in quello che viene definito risparmio postale. Ad emetterli, la Cassa Depositi e Prestiti, una S.p.A. controllata dallo Stato. Ad essere garante diretto dei buoni emessi, lo Stato italiano.

Sono strumenti dal rendimento fisso e l’investitore, o per meglio dire il risparmiatore, non risulta esposto ai rischi di mercato. Non sono soggetti a commissioni né a spese e la loro disponibilità è sia in forma cartacea che in forma dematerializzata, e in questa seconda possibilità non viene emessa alcuna ricevuta o certificato cartaceo che ne dimostri l’acquisto. È sufficiente una scrittura contabile sul conto, o sul libretto, postale.

 

Investimenti immobiliari

Gli investimenti immobiliari rappresentano una forma di investimento che richiede il gioco, per così dire, di diversi attori del campo e altrettante variabili soggette a cambiamenti anche inaspettati.

Occorre conoscere le dinamiche di domanda e offerta del mercato, la compravendita richiede notai e altri soggetti (come ingegneri, architetti, eventualmente interior designer) che determinano una lievitazione dei costi della compravendita dell’immobile.

Gli investimenti immobiliari hanno un valore legato al rapporto tra domanda e richiesta, alla appetibilità della zona in cui si trova l’immobile. E qualora si volesse far fruttare l’investimento, ponendo in affitto l’immobile, è necessario trovare il giusto affittuario, aspetto questo che sfocia in ulteriori problematiche di gestione e affidabilità.

 

Beni rifugio

I beni rifugio possono essere definiti come scudo quando si ha incertezza economica, indipendentemente dalle cause dell’incertezza stessa. I beni rifugio non sono redditizi, non garantiscono rendimenti anche minimi, e possono essere considerati in definitiva una sorta di protezione contro l’instabilità.

Per fare alcuni esempi di beni rifugio:

  • l’oro, l’argento, il platino
  • i titoli di Stato, appena indicati
  • le valute di Paesi solidi, meno soggette all’inflazione: dollaro USA, yen giapponese, franco svizzero, corona norvegese.

I beni rifugi possono essere considerati una forma di protezione del capitale, servono a diversificare il portafoglio in possibili contesti di volatilità.

 

Bitcoin, criptovalute

Quando si parla di criptovaluta si fa riferimento ad una moneta digitale decentralizzata, non sottoposta quindi a un ente centrale governativo. Viene emessa, ed è controllata, dall’ente emittente. La sicurezza degli scambi è garantita da tecniche crittografiche, a garanzia della sicurezza degli scambi.

È possibile gestire criptovaluta attraverso dei portafogli virtuali, che prendono il nome di e-wallet. È altresì possibile convertire le criptovalute, con cambi che risultano variabili nel tempo, in valute che hanno corso legale.

Tutte le transazioni svolte con criptovalute sono indicate in un libro mastro pubblico, posseduto dai titolari delle criptovalute. Questo libro mastro prende il nome di blockchain.

I bitcoin (BTC) sono delle monete virtuali nate nel 2009. Sono distribuiti in modalità peer-to-peer e si basano su una rete, o un network, di nodi. Le transazioni sono validate e rese sicure con un sistema di crittografia.

Una volta aperto un portafoglio, oppure un conto, virtuale, ci si può collegare ai diversi siti che in cambio di denaro offrono questa valuta virtuale. È possibile sia scambiare che spendere bitcoin, dal momento che diversi esercizi ormai, sia virtuali che fisici, le accettano.

 

ETF

Ma dove investire oggi piccole somme? Gli Exchange-traded funds (ETF) sono una possibilità. Si tratta di fondi di investimento quotati in borsa e, per i soci che vi partecipano, sono a responsabilità limitata e a gestione passiva. Chi acquista ETF acquista di fatto un paniere di titoli.

Si ha una gestione passiva quando il gestore di un investimento gestisce le diverse percentuali del portafoglio in modo tale da replicare, con la maggiore fedeltà possibile, l’andamento di un indice di mercato.

Si tratta di una scelta svolta a minimizzare i rischi di investimento ottenendo, nel lungo periodo, dei buoni rendimenti dal capitale investito.

 

Minibond

Il minibond può essere definito come una specifica tipologia di obbligazione riconducibile alla finanza innovativa. I minibond sono infatti delle obbligazioni, o anche titoli di debito, con scadenza a medio-lungo termine e con emissione da parte di società italiane che non sono quotate in borsa, a differenza di quanto appena indicato per le azioni.

Le società che emettono minibod solitamente sono PMI che hanno necessità di fondi per l’implementazione di piani di sviluppo, o perché devono essere attuate delle operazioni straordinarie di investimento oppure, infine, per rifinanziamento. Grazie ai minibond, le PMI possono ridurre la propria dipendenza dagli istituti di credito senza per questo entrare necessariamente nel mercato finanziario.

I minibond, si ricorda sono obbligazioni, permettono quindi di staccare una cedola, che può essere periodica o riferibile ad una scadenza stabilita al momento della sottoscrizione. I minibond possono essere amortising, quando prevedono a scadenze date la restituzione graduale del capitale, oppure bullet, ovvero con un rimborso integrale al momento della scadenza.

Quando sottoscrive minibond, l’investitore non diventa affatto socio della società. I minibond, infine, possono essere utilizzati dagli investitori in sede di diversificazione del portafoglio di investimenti.

 

Investire in startup

Stando al decreto legge 179/2012, una startup innovativa per essere tale deve essere stata costituita da non oltre i 5 anni. La sua attività, in modo esclusivo o prevalente, deve poi essere volta alla progettazione, lo sviluppo e la commercializzazione di prodotti o servizi con alto valore tecnologico. Due terzi del personale societario, inoltre, devono essere in possesso di una laurea magistrale. In alternativa, deve essere composto per almeno un terzo da dottorandi, dottori di ricerca o ricercatori.

Parlare di startup innovativa vuol dire quindi parlare di una possibilità di investimento ad alto potenziale in un arco di tempo dal breve termine, una possibilità di investimento che dovrebbe risultare attrattiva e scalabile non solo dal singolo investitore, ma anche da parte di investitori qualificati quali, ad esempio, gli agenti di cambio, le assicurazioni o i fondi di investimento.

Si può investire in una startup attraverso delle piattaforme di crowdfunding, come sarà indicato in seguito, oppure può essere un business angel a destinare del capitale di investimento in una startup. Il business angel è un investitore informale, a differenza del venture capital, ovvero delle attività di investimento istituzionale, come un fondo in investimento, che decidono di destinare una parte dei propri fondi in una o più startup innovative.

 

Crowdfunding

Il crowdfunding è un tipo di investimento che permette l’acquisto di quote societarie di PMI ad alto impatto di innovazione e di startup innovative. Un acquisto che avviene a fronte di un capitale investito.

Il termine crowdfunding può essere tradotto in italiano con l’espressione finanziamento collettivo o finanziamento dal basso. Con questa modalità di finanziamento realtà di innovazione, non quotate in borsa, ricevono capitale attraverso una campagna. L’Unione Europea disciplina questa forma di investimento attraverso il Regolamento UE n. 2020/1503 del 7 ottobre 2020.

Esistono tre tipologie di crowdfunding: l’equity crowdfunding, attraverso il quale è possibile per un investitore acquisire quote societarie aderendo a campagne che vengono svolte attraverso piattaforme online autorizzate e vigilate dalla Consob. Se la società cui si è investito cresce, il ROI, il return of investment, il guadagno ricavato dall’investimento, cresce alla stessa maniera.

Con il proprio investimento, inoltre, l’investitore diventa socio della realtà innovativa alla quale ha deciso di destinare il proprio capitale di rischio.

 

Nicchie su cui investire con il crowdfunding

L’equity crowdfunding, che tra le altre specifiche permette all’investitore non solo di diventare socio, ma di partecipare anche alle riunioni societarie, è un settore non solo caratterizzato per il suo essere innovativo, ma anche per la sua versatilità.

Le nicchie nelle quali l’equity crowdfunding sta dimostrando una crescita di sicuro interesse per gli investitori sono molteplici e diverse tra loro, e sono tutte accomunate dalla vocazione innovativa:

  • il comparto green, grazie al quale il rispetto per l’ambiente, la valorizzazione delle risorse e il profitto vanno di pari passo
  • il settore IT, ovvero la tecnologia dell’informazione, che si specifica nella comunicazione digitale, nello sviluppo di software e di hardware
  • il comparto turistico, declinato sia nella sostenibilità turistica che nella locazione breve
  • il settore Fintech, ovvero la Financial Technology che, come il termine stesso indica, consiste in servizi finanziari che beneficiano dell’attuale avanzamento tecnologico.

Perché non tenere i soldi sul conto corrente?

Poniamo di avere 20.000 euro sul conto corrente, cosa succede se li lascio sul conto corrente? La risposta è semplice: vengono erosi dall’inflazione.

In sostanza, il costo della vita sale e quei soldi valgono sempre meno. Per questo sarebbe sensato investirne una parte.

Per esempio, si potrebbe investire una somma pari al 50%. Ovviamente, un investimento di 10.000 euro non permette di vivere di rendita da dividendi, ma può essere la base di un piano d’investimento strategico o il primo mattone per costruire un portafoglio diversificato.

Una sana strategia di investimento, infatti, permette di ottenere rendimenti a medio e lungo termine, come ad esempio incrementare il valore dei propri asset nel giro di 4-5 anni, durante i quali vi saranno diverse oscillazioni di mercato in caso di azioni quotate.

Tuttavia, investire non è facile. Prima di investire € 10.000 è meglio comprendere i movimenti dei mercati finanziari e riuscire a elaborare strategie in grado di generare profitti reali. Se un investitore ha già individuato una tipologia d’investimento, dovrebbe approfondire le sue conoscenze specifiche. 

Non è possibile che la maggior parte dei risparmiatori che diventano investitori, magari seguendo i consigli di un guru o un video tutorial online, possano acquisire nel giro di pochi giorni o mesi le conoscenze necessarie per prevedere efficacemente gli sviluppi finanziari. Di conseguenza, seguendo i consigli di chi promette tanti profitti in poco tempo si rischia quasi sempre di incappare in grosse perdite.

Pertanto, si possono investire € 10.000 dopo aver soppesato i propri obiettivi e con una strategia diversificata. A titolo di esempio:

  • € 5.000 in 5 titoli azionari
  • € 3.000 in  3 ETF
  • € 2.000 in 4 società tramite Equity Crowdfunding

Queste cifre sono degli esempi variabili a seconda del patrimonio, della propensione al rischio e degli obiettivi di ciascun investitore.

 

Dove è più conveniente investire oggi?

Qual è il miglior investimento del momento? In cosa conviene investire in cosa oggi? Molte persone si stanno ponendo questa domanda, alla ricerca di idee su come utilizzare i soldi in modo proficuo.

Non esiste l’investimento giusto in assoluto da fare oggi, dipende dalle tante dinamiche individuali citate nei precedenti paragrafi. Quando si tratta di attività finanziarie, è essenziale rimanere coerenti con i propri obiettivi e ancora di più quando si determina il tempo necessario per raggiungerli.

Per fare solo un esempio, scegliere la protezione del capitale di solito significa preferire la stabilità e la sicurezza di decisioni prudenti, anche a costo di rinunciare a rendimenti più elevati. Al contrario, scommettere sulla crescita del capitale a medio-lungo termine può implicare un rischio maggiore a favore di  strumenti e strategie che possono generare profitti consistenti. 

In altre parole, la scelta degli obiettivi e dei tempi di investimento è un prerequisito essenziale per molte decisioni strategiche. Una volta fatta chiarezza, ciascun investitore potrà valutare dove è meglio investire oggi. Ricordiamolo: non esiste una formula magica preimpostata per fare soldi in poco tempo.

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