Come investire partendo da zero

Gli attuali strumenti finanziari permettono di investire anche risorse economiche contenute. A condizione che si abbia una solida educazione finanziaria e la giusta strategia d’investimento.

 

È possibile investire partendo da zero?

Ottenere profitti attraverso investimenti molto bassi, quasi partendo da zero, è una possibilità attualmente concreta. Tuttavia è necessario che alcuni concetti chiave, prima di iniziare a investire, siano chiari:

  • l’espressione giocare in borsa deve essere presa con estrema serietà, dal momento che gli investimenti richiedono studio, tempo e costanza
  • il rischio di perdita del capitale investito, anche quando apparentemente basso, è un rischio reale
  • gli strumenti finanziari che sembrano semplici e intuibili possono richiedere il supporto di un broker professionista, nel caso in cui ad essere investite fossero somme cospicue, come ad esempio 100.000 euro.

Come sarà approfondito a breve, la scelta di entrare nel mercato finanziario non è mai stabilita una volta per tutte, e richiede analisi tecnica, conoscenza della propria soglia di tollerabilità al rischio, l’orizzonte temporale e gli obiettivi per i quali si vuole investire.

Ognuno di questi fattori ha la sua quota di importanza, e permette di definire una strategia il più possibile chiara, per l’investitore, e il più possibile lontana dal rischio di perdita.
Scopri dove investire

 

L’educazione finanziaria e la sua importanza

Chiunque si interessi di investimenti sa che alla base di ogni scelta strategica si trova una approfondita educazione finanziaria. Quando si parla di educazione finanziaria si fa riferimento a tutto l’insieme delle conoscenze basilari per gestire, conservare o investire le risorse finanziarie, sia quelle private che quelle familiari. Si parla quindi di bilancio personale.

L’OCSE, che ha presentato una sua raccomandazione sull’alfabetizzazione finanziaria, definisce l’educazione finanziaria come un processo grazie al quale gli investitori, i risparmiatori e i consumatori vedono un miglioramento nella capacità di comprendere i prodotti finanziari e i concetti che li fondano. Per mezzo di una adeguata educazione finanziaria, costituita da informazioni, istruzioni e consigli di professionisti del campo e fonti affidabili, sarà possibile sviluppare l’attitudine e la conoscenza per poter svolgere delle scelte informate.

Secondo le stime dell’OCSE, un risparmiatore dotato di adeguata educazione finanziaria riesce a determinare un aumento dei propri rendimenti su base annua pari allo 0,5%. Né va dimenticato come l’alfabetizzazione finanziaria permette inoltre un maggiore controllo sulle possibilità di spesa e fa sì che ci sia una propensione più sviluppata nei confronti di una progettualità economica.

 

La scelta della strategia di investimento

Il concetto di strategia di investimento si basa inizialmente su un fattore numerico. Si può definire con il termine strategia di investimento la quantità del patrimonio che può essere utilizzata in diverse classi di investimento, ovvero i diversi strumenti finanziari a disposizione. Nel caso preso in considerazione in questo articolo, le somme di partenza sono estremamente basse.

Ci sono poi altri due aspetti fondamentali che riguardano la strategia di investimento: la capacità di rischio e la propensione al rischio. Nel caso in cui un investitore ha deciso di utilizzare la quasi totalità del proprio capitale in un acquisto importante, ma ripartito in un breve arco di tempo, la capacità di rischio viene definita limitata. In caso contrario, se ha la possibilità di disporre di meno liquidi in un arco di tempo più lungo, allora la sua capacità al rischio è più alta.

La propensione al rischio è un termine per descrivere la soglia di sopportazione, in ottica emotiva e psicologica. Per un investitore alla prima esperienza, una perdita può rappresentare una fonte di tensione e di ansia quasi ingestibile, e in questo caso la propensione al rischio è bassa. Conoscere il proprio profilo di rischio risulta fondamentale, prima di ogni forma di investimento.
Scopri dove investire

 

Diversificare i propri investimenti

Dopo aver raggiunto una valida educazione finanziaria, e quindi dopo avere compreso il proprio profilo di rischio, arriva il momento di una ulteriore scelta: la scelta della diversificazione. Al riguardo, è forse giusto avanzare una considerazione: anche nel caso di investimenti molto bassi, e investire piccole somme è possibili, si vedrà, grazie all’equity crowdfunding, è sempre opportuno agire in ottica strategica.

È possibile che investimenti dagli importi vicini allo zero siano anche un primo banco di prova per investimenti più cospicui. In una simile eventualità, investire piccole somme insegna un aspetto molto importante del mondo finanziario: la diversificazione di un portafoglio è uno strumento di riduzione del rischio complessivo del proprio capitale investito.

Questa riduzione del rischio può avvenire attraverso:

  • le diverse scadenze che hanno i diversi strumenti finanziari in cui si sta investendo
  • uno studio più approfondito dei potenziali rendimenti, distribuiti sulle scadenze.

Un portafoglio finanziario, destinato a investimenti iniziali con piccole somme ma virtualmente in crescita, vede un potenziale di investimenti ad alto rendimento proprio attraverso il frazionamento del rischio.

 

Investire in borsa

Investire in borsa significa, in estrema sintesi, investire in azioni, che in ogni caso non sono gli unici strumenti finanziari oggetto di acquisto e di vendita sul mercato. Si può decidere di investire somme ridotte, in azioni, non per un obiettivo di guadagno, ma per semplice difesa del proprio capitale dall’inflazione. L’acquisto di una azione corrisponde al diventare proprietari di una percentuale, anche piccola, di una società.

Acquistare azioni di una società quotata in borsa significa diventare soci della società quotata in borsa, e si può avere un ritorno economico, al netto del suo valore assoluto, perché si decide di vendere quando le azioni che si possiedono hanno un valore maggiore, rispetto al valore che avevano al momento dell’acquisto. Oppure, nel caso in cui si possiedono quote importanti di una azienda, è possibile ottenere un guadagno grazie alla distribuzione dei dividendi.

L’investimento in azioni non può accadere autonomamente. Detto in altri termini: non è possibile per il privato acquistare in prima persona, senza alcuna intermediazione, titoli sul mercato azionario. Affinché accada la compravendita di azioni è necessaria la presenza di un broker. Il broker può essere:

  • un professionista indipendente, autonomo
  • una società che si occupa di transazione finanziarie per conto terzi
  • una delle molteplici piattaforme di trading online che la rete, attraverso diverse realtà finanziarie, mette a disposizione dell’investitore.

 

Scegliere di investire con il trading online

Come investire in borsa partendo da zero? O, in termini più concreti, con somme anche pari a 50 o 100 euro? Attraverso il trading online. E in cosa consiste? Nella compravendita di titoli finanziari, che non avviene attraverso una persona fisica, ma per mezzo di un software: una piattaforma di trading. Si tratta, allora, di una possibilità di guadagno online.

A sviluppare piattaforme di compravendita di titoli ci sono società finanziarie, e l’attività di acquisto e di vendita accade, il più delle volte anche per mezzo del pagamento di una commissione. Anche se non è detto che sia necessario, dal momento che alcune piattaforme non richiedono alcuna commissione. Un altro aspetto di cui tenere conto, quando si ha di fronte una piattaforma di trading, è la possibilità di utilizzare una demo, una versione dimostrativa del software, così da capire se ci sono difficoltà, o meno, nel suo uso.

Fare trading online non significa investire in azioni. È possibile utilizzare il proprio capitale di rischio, anche ridotto, scegliendo:

Scopri dove investire
 

Investire nel crowdfunding

Quando si parla di investire partendo realmente da somme vicine allo zero, la scelta più indovinata è quella di investire nel crowdfunding. Il termine crowdfunding può essere tradotto con l’espressione finanziamento della folla o, più propriamente, finanziamento collettivo. L’idea che c’è al fondo di questa modalità di finanziamento è piuttosto semplice, e ben si adatta per investimenti contenuti.

Questa modalità di investimento è nata in seguito al cosiddetto credit crunch, la stretta dei crediti del 2008, dovuta ad una importante crisi finanziaria che, nel corso del tempo, si è trasformata in vera e propria crisi economica. Un altro modo per definire il crowdfunding è microfinanziamento dal basso.

 

Tipologie di crowdfunding

Il crowdfunding può essere declinato in diverse tipologie. Esistono infatti:

  • il reward crowdfunding, utilizzato per progetti culturali e artistici, e prevede in realtà una tipologia di ricompensa non monetaria. Solitamente l’investitore riceve l’oggetto che ha contribuito a produrre
  • il lending crowdfunding, che consiste in un prestito peer-to-peer, quindi tra pari. Il soggetto che effettua il prestito ha poi la restituzione della somma data in prestito comprensiva di interessi
  • il donation crowdfunding, effettuato per il finanziamento di imprese sociali, o per enti non governativi, o non a fini di lucro, e non prevede alcuna forma di rimborso o guadagno.

La quarta modalità di finanziamento collettivo è l’equity crowdfunding, la soluzione più adatta a chi vuole partire da zero nel mondo degli investimenti.

 

Come si investe con l’equity crowdfunding

L’investimento per mezzo dell’equity crowdfunding richiede che siano presenti alcune variabili:

  • una società non quotata in borsa, con un suo progetto e degli obiettivi
  • degli investitori con un capitale, anche molto basso, da investire
  • una piattaforma di equity crowdfunding che dà, alle società interessate, la possibilità di aprire delle campagne di raccolta capitale.

L’Italia è stata la prima nazione al mondo a dotarsi di un inquadramento giuridico chiaro sull’equity crowdfunding, grazie alla delibera Consob pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 162 del 12 luglio 2013. In contesto europeo, la regolamentazione di riferimento è stata emanata nel 2020.

In termini concreti: le società ad alto tasso di innovazione, come PMI o start up, che non sono presenti sul mercato azionario si danno la possibilità di ricevere capitale attraverso la raccolta di una quantità piccola di denaro da un gruppo ampio di individui, così da potersi finanziare.

I soldi vengono raccolti attraverso una campagna, una raccolta aperta, che si svolge per mezzo di piattaforme dedicate, e che permette a realtà innovative e di nicchia di saltare il passaggio in borsa.

 

Come si guadagna con l’equity crowdfunding?

Gli investimenti operati in crowdfunding attraverso piattaforme digitali, si accennava, che sono vigilate dalla Consob, permettono un ritorno di investimento (ROI) percorrendo due strade, una volta che la campagna è terminata ed è andata a buon fine:

  • l’investitore, che attraverso il proprio investimento è socio dell’azienda, partecipa degli utili generati dall’impresa stessa
  • l’azienda viene rilevata da società più importanti, e l’investitore, sempre socio dell’azienda, guadagna da questa vendita in proporzione al suo investimento.

 

Equity crowdfunding: nicchie di investimento

Le nicchie di mercato valorizzabili con il crowdfunding possono essere diverse, e testimoniano la versatilità di questa forma di investimento dal basso. Tra le principali nicchie si possono indicare:

  • la green economy, che beneficia d’altra parte del piano di investimenti del Green Deal Europeo, per il quale sono previsti 1.000 miliardi di investimenti nel corso del prossimo decennio. Questo comparto si occupa, ad esempio, di progetti di efficientamento energetico, della valorizzazione dei rifiuti, di edilizia eco-compatibile
  • il settore turistico, in ripresa dopo la pandemia. Per questo settore il PNRR prevede investimenti pari a 2 miliardi e 400 milioni di euro. Sia il turismo costituito dagli affitti brevi e dal luxury, sia gli operatori turistici che le nuove realtà digitalizzate potranno beneficiare di investimenti in crowdfunding
  • il settore IT, sigla che indica la tecnologia della comunicazione, e che si articola nella realizzazione di hardware, nello sviluppo di software e della comunicazione digitale in senso ampio
  • la nicchia fintech o, sciogliendo il termine, il settore della financial technology. Un settore, questo, che si dipana dall’intelligenza artificiale allo studio del big data, dalle piattaforme di open banking alle applicazioni web e mobile.

L’equity crowdfunding permette investimenti che, in definitiva, permettono anche ad un investitore alla prima esperienza, o con una bassa propensione al rischio, di diventare parte attività dell’innovazione, senza rischiare necessariamente grandi capitali.
 
Scopri dove investire

Devi essere autenticato per lasciare un commento