Titoli di stato: tutto quello che c’è da sapere

I titoli di Stato sono delle obbligazioni che lo stato “vende” sul mercato per finanziare investimenti e spesa corrente

 

Cosa si intende per titoli di Stato?

Tutti gli Stati hanno bisogno di trovare dei capitali, per svariati motivi: per esempio per finanziare la costruzione di infrastrutture pubbliche, accrescere la liquidità nelle casse o investire nell’innovazione. Le entrate derivanti dalle tasse non sono sufficienti per garantire il necessario apporto di soldi, perciò uno dei metodi più veloci per ottenere risorse aggiuntive è l’emissione di titoli di Stato, che sono delle obbligazioni.

Il titolo di Stato è il prestito di una somma di denaro che viene affidata, appunto, allo Stato e che va a ricadere sotto il debito pubblico. Tale prestito possiede inoltre dei termini precisi di pagamento e di tasso di interesse. Lo Stato, emettendo questi titoli, diventa debitore nei confronti degli investitori ed è obbligato (proprio da qui deriva la definizione obbligazione) a restituire tutta la somma.

I principali elementi che costituiscono un titolo di Stato sono:

  • Valore nominale: si tratta del valore in denaro che viene sottoscritto all’inizio e rimborsato alla scadenza (compresi tutti gli interessi);
  • Cedola: in questo caso parliamo dell’interesse che lo Stato paga periodicamente ai sottoscrittori. La cedola può avere una periodicità trimestrale, semestrale o annuale;
  • Scadenza del titolo: è la data entro la quale lo Stato si impegna a rimborsare l’importo che gli è stato prestato;
  • Emittente: si definisce così lo Stato che ha emesso l’obbligazione;
  • Interesse: bisogna distinguere tra le varie tipologie d’interesse, che può essere fisso oppure indicizzato all’ inflazione italiana (se titolo di Stato italiano).

Spesso, tuttavia, vi sono titoli che non offrono rendimenti interessanti e sempre più investitori guardano ai prodotti di Crowdinvesting a rendimento cedolare, come i minibond.

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Quanto rendono oggi i titoli di Stato?

Nel corso del 2022, in particolare dopo l’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina che ha avuto negative ripercussioni anche in ambito economico, i rendimenti di diversi Stati sono aumentati, proprio per il complicarsi della congiuntura internazionale.

Tuttavia c’è stato anche un aumento significativo dell’inflazione che, spesso, supera il rendimento dei titoli di Stato.

Ecco alcuni esempi dei trend dei rendimenti dei titoli italiani nell’ultimo periodo:

  • Scadenza a 1 anno: 2% circa
  • Scadenza a 3 anni: 3% circa
  • Scadenza a 5 anni: 3% circa
  • Scadenza a 10 anni: 4% circa

 

Come comprare

Ogni Stato, tramite il ministero dell’Economia e delle Finanze, emette periodicamente i propri titoli sul mercato attraverso delle aste a cui partecipare per poterli acquistare. Esistono tuttavia varie tipologie di titoli, che variano soprattutto per la durata dell’investimento; solitamente si parte da un minimo di 6 mesi fino a un massimo di 15 anni.

Partecipare all’asta significa prenotare una determinata quota di obbligazioni durante l’emissione e attendere la conferma finale dell’acquisto. Nel caso in cui la domanda sia superiore alla richiesta (molte persone o istituzioni li vogliono ma non sempre ce ne sono abbastanza) è probabile che qualche investitore retail non riesca a comprare tutti i titoli che avrebbe voluto.

 Vi sono due modi principali per gli investitori comuni di acquistare titoli di Stato:

  1. Attraverso la propria banca: il cliente può andare dal suo consulente finanziario per richiedere l’acquisto, oppure può agire autonomamente tramite l’home banking via Web;
  2. Tramite un intermediario finanziario come un broker di fiducia.

 

Rendimento

Una delle questioni principali quando si investe in titoli di Stato, come il noto Btp Italia, riguarda il potenziale guadagno. Ogni obbligazione ha un diverso rendimento in base ad alcuni importanti elementi tra cui:

  • Scadenza: più lunga è la durata del titolo più elevato sarà il tasso di interesse che il Paese è disposto ad elargire. Infatti il rischio di non vedersi restituito l’investimento è più alto, poiché possono esservi crisi economiche o politiche;
  • Emittente: chi è il Paese che emette il titolo? Come sta andando la sua economia? Quali sono le sue prospettive politiche? Più una nazione è solida minore sarà l’interesse offerto, poiché i rischi sono minori. Viceversa, meno una nazione è stabile e più interesse dovrà concedere per trovare nuovi investitori.

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Esempi di titoli di Stato

In base alle dinamiche sopra descritte, si può scegliere tra:

-Titoli di Stato “sicuri”

Se si desidera investire in modo “sicuro” – anche se non esiste nulla di garantito al 100% – solitamente è meglio scegliere i titoli brevi con un rendimento fisso. La durata deve essere quindi compresa tra 3 mesi, 6 mesi e 12 mesi.

Tra i Paesi più solidi (e quindi con meno rischi ma con anche interessi minori) ci sono il Canada, gli Stati Uniti, la Danimarca, il Regno Unito, la Germania,  la Svizzera, la Svezia, e la Finlandia.

Ecco un esempio. Supponiamo che si sottoscrivono 10.000€ di un titolo con scadenza a 3 mesi, rendimento fisso e tasso di interesse dello 0,5%. Al termine dei 3 mesi  lo Stato emittente rimborserà 10.050€, consentendo un guadagno totale di 50€.

-Titoli di stato ad alto rendimento

Se un investitore desidera seguire una strategia più rischiosa ma redditizia, potrebbe scegliere i titoli di durata tra 2, 5, 10 e 15 anni, con un rendimento fisso o indicizzato.

Un investitore potrebbe quindi selezionare un Paese che sta attraversando un periodo complicato e che quindi, per finanziarsi, deve offrire rendimenti elevati. Attenzione però che qualora lo Stato andasse in default, si perderebbero tutti i soldi.

Ecco un esempio. Supponiamo la sottoscrizione di 10.000€ di obbligazioni con scadenza a 5 anni, rendimento fisso e tasso al 10,5%. Una volta terminato il periodo di 5 anni, l’investitore riceverà dallo Stato 11.050€, ossia guadagno complessivo di 1.050€.

 

Il rating

In ogni caso è meglio prestare molta attenzione ai voti assegnati ai Paesi dalle principali agenzie di rating. Si tratta di agenzie che raccolgono ed elaborano diverse variabili economiche e politiche con l’obiettivo di stabilire quali sono gli Stati più sicuri a cui prestare denaro.

I voti migliori partono dalla AAA (tripla A) e scendono fino al valore più basso D (ovvero situazione di default in cui il Paese non è più in grado di ripagare il proprio debito). Tra le agenzie maggiormente note a livello internazionale si segnalano Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch Ratings.

 

Titoli italiani

Le obbligazioni emesse dallo stato Italiano sono diverse e possono essere modificate nel tempo. Tuttavia sono quattro le soluzioni più ricorrenti negli ultimi anni:

  • Buoni ordinari del tesoro bot: la durata è di breve termine, ad esempio 3, 6, 12 mesi. Non sono previste cedole perché il guadagno si basa sul cosiddetto scarto di emissione, ossia la differenza tra il valore nominale e il prezzo di emissione. Ipoteticamente, lo Stato di vende un’obbligazione che vale 500 euro a 400 euro;
  • BTP (Buoni del tesoro poliennale): la durata è lunga, si va dai 3 ai 30 anni. Prevedono cedole che sono staccate con cadenza semestrale. Il guadagno si basa su un tasso fisso e sullo scarto di emissione. In alcuni casi è variabile ed è legato allo spread;

 

Minibond in Crowdinvesting

Il minibond è uno strumento di investimento obbligazionario di finanza innovativa (Crowdinvesting). In sostanza, i minibond sono obbligazioni o titoli di debito a medio-lungo termine emessi da società italiane non quotate, tipicamente Pmi, normalmente destinate a piani di sviluppo, a operazioni di investimento straordinarie o di refinancing. Permettono cioè alle società non quotate in Borsa di aprirsi al mercato dei capitali, trovando nuove fonti di finanziamento e riducendo la dipendenza dalle banche.

E’ possibile sottoscrivere i minibond attraverso piattaforme autorizzate, come CrowdFundMe, purché si rispettino determinati requisiti.

Un caso di successo è quello di Biovalley Investments Partner è un gruppo industriale integrato fondato nel 2016 con sede a Trieste (TS), Italia. Il gruppo è specializzato in investimenti nel settore Bio High Tech e in società innovative operanti nei mercati delle scienze della vita, della medicina e del digitale. 

Inoltre, Biovalley è una PMI Innovativa con competenze in progetti di ricerca e sviluppo in ambito Bio High Tech, una società farmaceutica con una propria rete di distribuzione altamente specializzata in farmaci orfani per malattie rare e apparecchiature mediche.

Per finanziarsi, ha scelto di emettere un minibond che le ha permesso di raccogliere 1,7 milioni di euro da investire nella crescita aziendale.

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