Come investire in obbligazioni

Le obbligazioni possono essere uno strumento finanziario relativamente sicuro per investire, con un rischio di credito piuttosto contenuto. Scopriamo le tipologie di obbligazioni e le più sicure.

 

Investire in obbligazioni, perché?

Questa prima metà dell’anno ha visto accadere due fatti che possono mettere in forse il capitale messo degli investitori e il valore reale della moneta: l’inflazione, che può incidere sul valore effettivo di un titolo, e il rialzo dei tassi di interesse.

E quindi dove investire oggi? In questo frangente sembrerebbe che gli investimenti in obbligazioni non siano una scelta da seguire. Eppure non è così. L’investimento in obbligazioni, come possono essere ad esempio i titoli di Stato, deve sempre essere presente nella propria strategia di investimento per comporre un portafoglio diversificato.

L’obiettivo è bilanciare le altre quote di investimento effettuate, come nel caso degli investimenti azionari. Le obbligazioni rappresentano, se ben gestite, un argine alla volatilità del mercato.
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Cosa sono le obbligazioni?

Le obbligazioni sono dei titoli di debito, per il soggetto emittente, e allo stesso tempo titoli di credito per il soggetto acquirente. Definite in inglese bond, le obbligazioni hanno una durata, e quindi una scadenza, che va dai 2 ai 30 anni, a breve, medio e lungo termine, e possono essere emesse da:

  • uno Stato oppure un ente pubblico
  • una banca o una società, e in inglese prende il nome di corporate bond
  • un ente sovranazionale, acquisendo il nome di supranational bond.

L’acquisto di obbligazioni conferisce all’acquirente due diritti:

  • il rimborso del capitale alla scadenza del titolo
  • la cedola, ovvero una remunerazione per interesse.

Il rendimento di una obbligazione non consiste solo nell’interesse sotto forma di cedola, ma anche nel cosiddetto capital gain, in italiano guadagno in conto capitale, che si verifica quando il rimborso o la vendita del titolo avviene ad un prezzo minore rispetto al prezzo d’acquisto. In caso contrario si ha una perdita in conto capitale.

 

Caratteristiche delle obbligazioni

Prima di passare in rassegna le principali tipologie di obbligazioni devono essere specificate ulteriori loro caratteristiche:

  • il valore nominale, che rappresenta il capitale sottoscritto ed è nei fatti il valore che l’emittente è vincolato a restituire alla scadenza. Il valore di rimborso, alla scadenza del titolo, corrisponderà al valore nominale
  • il tasso nominale di interesse, ovvero il rapporto che intercorre tra interesse annuo e valore nominale, e che viene espresso in percentuale
  • la durata del prestito, l’arco di tempo compreso tra data di emissione e data di scadenza.

Le obbligazioni possono essere senza cedola, quando scadono a 12 mesi dell’acquisto, a tasso fisso o a tasso variabile, rispettivamente con interessi predeterminati o interessi variabili in base ai tassi di mercato.

 

Quanti tipi di obbligazioni esistono?

Le tipologie di obbligazioni sono:

  • convertibili in azioni, a metà strada tra obbligazioni e titoli azionari. Prevedono il diritto al rimborso del capitale o il diritto alla sottoscrizione di azioni
  • eurobond o euro obbligazioni, in cui l’ente emittente si trova in uno Stato diverso, e con altra legislazione, rispetto all’acquirente
  • indicizzate, quando sono emesse da società e hanno un interesse, oppure un valore di rimborso variabile, sulla base di un parametro stabilito all’emissione
  • subordinate, o bond subordinati che permettono un rimborso in via residuale. Consentono il rimborso di capitale e interesse, in caso di insolvenza della società, solo dopo il rimborso delle obbligazioni non subordinate
  • strutturate e con interesse variabile. Sono conseguenza di una combinazione tra obbligazione ordinaria e un contratto derivato o più contratti derivati. Maggiore rischio, dunque, e potenziale rendimento maggiore
  • callable, che permettono un rimborso del capitale anticipato. Il prestito ritorna all’investitore con clausole che sono stabilite al momento dell’emissione
  • warrant perché insieme al titolo è presente un warrant, un buono di opzione, con il diritto di acquisto o sottoscrizione azionaria della società stessa o di ulteriori società con prezzo e tempi prestabiliti
  • zero coupon, quindi privi di cedola, di interesse. La differenza tra prezzo di rimborso e di emissione determinerà il rendimento.

A margine si indica anche la possibilità di investire in fondi obbligazionari, dei fondi comuni dediti all’esclusivo investimento in titoli di Stato oppure obbligazioni, con scadenze minime di 3 anni.
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Come acquistare obbligazioni?

L’acquisto di obbligazioni avviene attraverso l’apertura di un conto titoli in un istituto di credito, azione che prevede il pagamento di una imposta di bollo. In seguito, le obbligazioni saranno acquistate da parte dell’istituto di credito o da parte di un intermediario.

L’acquisto avviene all’atto dell’emissione delle obbligazioni oppure nel mercato secondario, quando chi detiene obbligazioni decide di rivenderle. Azione, questa, che accade in Italia su Mercato Obbligazionario Telematico.

La tassazione delle obbligazioni tanto per le cedole quanto per le possibili plusvalenze, differenza tra prezzo di acquisto e vendita, è del 26%. Si tratta, quindi, di una possibilità di investimento con tassazione maggiore, rispetto a quanto accade con il crowdfunding.

 

Quali sono le obbligazioni più rischiose? E quali rendono di più?

Bisogna innanzitutto distinguere due tipi di rischi:

  • il rischio di interesse, perché il prezzo del titolo potrebbe diminuire a causa dei tassi di interesse variati
  • il rischio di credito, perché l’ente emittente potrebbe risultare insolvente. Come accade con le società in caso di fallimento.

In quali obbligazioni conviene investire? Investire in obbligazioni in valuta estera può essere una scelta lucrativa, assumendosi un doppio rischio, sia quello dell’ente emittente sia il rischio del cambio della valuta.

Le obbligazioni dei Paesi emergenti hanno un rendimento medio importante, del 6,5%, anche se in ogni caso sono investimenti rischiosi, causa rialzo dei tassi da parte delle banche centrali, l’inflazione e l’apprezzamento del dollaro.

Tra le tipologie di obbligazioni subordinate si segnalano le obbligazioni subordinate tier, estremamente rischiose, il cui rimborso nel caso di insolvenza da parte dell’ente emittente può essere pari allo zero, rispetto al capitale investito.

Accanto a questi due esempi di rendimento maggiore, e relativo rischio, può essere indicata una scelta più conservativa, come i titoli di Stato, che prevedono la possibilità di un 3% di rendimento, se la durata dei titoli è, ad esempio, di 15 anni.
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