Disporre di 100000 euro vuol dire avere un capitale di investimento cospicuo che permette di programmare investimenti a lungo termine. Scopriamo quale tipo di investimento è il più adatto, per i diversi profili di rischio e orizzonti temporali, nel 2025.
Investire 100000 euro nel 2025
L’investimento di 100000 euro comporta, per il privato, una serie di scelte che è bene non affrontare in solitaria, vista l’entità di questo capitale. Le ragioni per le quali è possibile investire 100000 euro possono essere molte e diverse: mettere al sicuro una parte dei propri risparmi rispetto all’inflazione, oppure avere degli obiettivi ben precisi come, ad esempio, la costruzione di una rendita oppure l’interesse verso una nicchia in espansione, come nel caso della sharing economy.
A differenza di altri capitali, come 10000 euro oppure 20000 euro, una disponibilità pari a 100000 euro impone alcune scelte preliminari, precedenti rispetto agli strumenti finanziari che sono a disposizione. Ogni investitore ha un proprio profilo. Conoscerlo permette di comprendere quale rischio di perdita si è disposti a tollerare.
Nei paragrafi che seguiranno, si specifica, saranno indicati alcuni esempi di composizione di portafogli di investimento. Si tratta di esempi, occorre specificare, condivisi a puro titolo esemplificativo e informativo. Gli investimenti comportano sempre dei rischi ed è sempre opportuno rivolgersi ad un consulente finanziario, quando si investono somme importanti dal proprio capitale.
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Investire 100.000 euro con la giusta strategia
Investire in modo sicuro è possibile, anche se è fondamentale essere consapevoli che si tratta di un tipo di sicurezza che non mette al riparo da perdite a volte fisiologiche del capitale investito. Con questa consapevolezza è possibile indicare tre aspetti che concorrono a delineare un profilo di investitore:
- la tolleranza al rischio, un fattore eminentemente psicologico e diviso in tolleranza bassa, media e alta, a seconda che l’investitore riesca a sopportare perdite entro il 5%, il 15% e il 25% del capitale investito
- gli obiettivi di investimento, che possono essere di natura conservativa o, al contrario, di rilancio del capitale a disposizione
- l’arco di tempo nel quale far accadere i propri investimenti.
Ogni profilo di investitore, al netto della specificità di ogni singola strategia di investimento, ha gli strumenti finanziari di riferimento. 100 mila euro di capitale richiedono comunque una strategia, che potrebbe essere approntata da un consulente finanziario indipendente, come si evincerà nelle diverse opportunità di investimento che saranno esemplificate in seguito.
In alternativa, l’investitore potrà usufruire di piattaforme digitali, strumento d’elezione nel caso di forme di investimento quali il crowdfunding.
Dove conviene investire 100.000 euro?
La parola d’ordine è comunque: diversificazione del proprio portafoglio di investimento. Ogni strumento finanziario, dato dalle azioni in un contesto di mercato azionario o da un ente emittente nel caso delle obbligazioni, ha un proprio andamento. L’investitore deve essere in grado di diversificare e armonizzare le differenti tipologie di investimento con l’obiettivo di ridurre il rischio complessivo.
È possibile diversificare il proprio investimento per classe di investimento, ripartendo il capitale in materie prime, obbligazioni e immobili, per esempio. Si può diversificare anche per Paese, così da non esporre il proprio capitale al destino di un solo mercato. È possibile inoltre diversificare anche per settori industriali.
Una seconda specifica di cui tenere conto è la correlazione, ovvero la relazione che può esistere tra due o più tipi di investimento. Dato uno stesso portafoglio di investimento, la valutazione della correlazione tra due investimenti, ad esempio le materie prime e le valute, permetterà di capire se e come il valore di un investimento crescerà, decrescerà o rimarrà sostanzialmente invariato rispetto all’andamento del valore di un secondo investimento.
In questo articolo sono affrontati i seguenti tipi di investimento per un capitale di 100000 euro:
- titoli di Stato
- obbligazioni
- fondi comuni
- azioni
- ETF
- criptovalute
- CFD
- materie prime
- crowdfunding.
Investire 100000 euro in titoli di Stato
Una prima possibilità di investimento è fornita dai titoli di Stato, emessi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, un investimento tanto garantito quanto ridotto in termini di rendimento, che mediamente si assesta intorno all’1%. I titoli di Stato sono delle obbligazioni, che permettono:
- di avere il proprio capitale rimborsato
- l’accesso alla cosiddetta cedola, l’interesse che è maturato tra acquisto e scadenza del titolo.
L’acquisto di titoli di Stato può avvenire in due modalità:
- all’asta, quindi nel momento in cui avviene la loro emissione
- sul mercato secondario, dove avviene lo scambio dei titoli stessi su base quotidiana.
In entrambe le modalità d’acquisto l’investitore ha la necessità di rivolgersi ad un intermediario finanziario, che sia abilitato, o alla propria banca. Nel caso in cui l’acquisto accadesse durante l’asta si avrebbe il vantaggio di non dover pagare alcuna commissione, con la sola eccezione dei Bot.
L’esistenza di un mercato secondario può essere vista come garanzia di liquidità, quando si investe in titoli di Stato, perché proprio sul mercato secondario l’investitore può vendere i titoli acquistati prima della loro scadenza. Nel mercato secondario, infine, sono presenti delle commissioni, la cui entità è a discrezione degli intermediari finanziari e delle banche.
Investire 100.000 euro in obbligazioni
Le obbligazioni rappresentano una forma di prestito che l’investitore concede a un’entità (Stato, azienda, ente) in cambio del rimborso del capitale a scadenza e del pagamento periodico di interessi (cedole). Con 100.000 euro è possibile costruire un portafoglio obbligazionario diversificato che bilanci rendimento e rischio.
Un approccio equilibrato prevede:
- 40.000 euro in titoli di Stato (BOT, BTP) per sicurezza e liquidità
- 30.000 euro in obbligazioni corporate investment grade per migliorare il rendimento
- 20.000 euro in obbligazioni dei mercati emergenti per potenziale crescita
- 10.000 euro in obbligazioni high yield per rendimenti superiori
Le obbligazioni sono particolarmente adatte a profili di rischio moderato – conservativo con orizzonte temporale medio-lungo (3-10 anni). Offrono protezione del capitale e flussi di reddito prevedibili, risultando ideali per chi cerca stabilità e preservazione del patrimonio.
Il vantaggio principale è la minore volatilità rispetto ad altri strumenti, ma occorre considerare i rischi di tasso d’interesse, inflazione e, per alcuni tipi di obbligazioni, il rischio emittente.
Quanto rendono 100.000 euro in Btp?
Il rendimento dei BTP (Buoni del Tesoro Poliennali) può variare nel tempo a seconda delle condizioni di mercato, dei tassi di interesse e delle scadenze dei titoli. I BTP sono titoli di stato emessi dal governo italiano e sono considerati relativamente sicuri, ma il loro rendimento dipende dal tasso di interesse al momento dell’acquisto e dalla durata del titolo.
Per ottenere una stima del rendimento dei 100.000 euro investiti in BTP, è necessario conoscere alcuni fattori, come il tasso di interesse offerto dai BTP nel momento dell’acquisto e la durata del titolo (la scadenza). Inoltre, è importante considerare che i rendimenti dei BTP sono influenzati da molti fattori economici, inclusi i tassi di interesse di mercato e le condizioni economiche generali.
Per esempio, con un investimento di 100.000 euro in un BTP con un tasso del 4% e una scadenza di 10 anni, il rendimento totale alla scadenza potrebbe essere indicativamente di 40.000 euro in interessi. Da notare che questo calcolo non considera l’effetto dell’inflazione o altri fattori che potrebbero influenzare il rendimento reale dell’investimento.
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Investire in fondi comuni
I fondi comuni sono strumenti di investimento che vengono gestiti da società di gestione del risparmio, il cui acronimo è Sgr. Le Sgr sono società per azioni che operano sotto la vigilanza della Banca d’Italia, della Consob e del MEF. Accanto a queste società esistono anche le Sicav, ovvero delle società di investimento a capitale variabile, e le Sicaf, società di investimento a capitale fisso.
Queste società si occupano della raccolta di capitale che proviene da diversi investitori. Questi importi sono gestiti come se fossero un patrimonio unico, che quindi può essere investito tenendo conto della massima riduzione del rischio possibile. I fondi, inoltre, sono suddivisi in quote unitarie, e chi ha aderito ad un fondo, attraverso il versamento di capitale, detiene gli stessi diritti degli altri investitori.
Quando un fondo permette sottoscrizione o rimborso quote senza alcun vincolo temporale, si parla di fondo aperto. Si ha al contrario un fondo chiuso quando la sottoscrizione delle quote accade solo in concomitanza con il periodo di offerta. I rendimenti dei fondi comuni di investimento possono variare sensibilmente, in base alla quota investita e all’arco temporale dell’investimento stesso.
Investire in azioni 100000 euro
In una ottica di guadagno proporzionato al rischio, si trovano le azioni. Questo è un tipo di investimento che richiede un arco temporale lungo, che può estendersi fino ai 20 anni, così da permettere di metabolizzare la volatilità che contraddistingue i mercati azionari.
Investire 100000 euro in azioni significa fare compravendita delle azioni stesse. Il valore di una data azione deriva:
- dal valore della società quotata
- dalla prospettiva dei possibili profitti.
È il broker che concretamente pone in essere questa compravendita, dopo avere tratteggiato per il proprio cliente un profilo di rischio. Le azioni possono essere di due tipi:
- azioni ordinarie, che possono essere fonte di profitto per l’investitore, oltre a garantire il diritto di voto nelle occasioni di assemblea societaria
- azioni di risparmio che determinano una distribuzione degli utili ma non conferiscono diritto di voto.
I piccoli investitori, o gli investitori con ancora poca esperienza del mercato azionario, prediligono proprio le azioni di risparmio.
Investimenti di 100.000 euro in ETF
Gli ETF (Exchange Traded Funds) sono fondi d’investimento quotati che replicano l’andamento di indici, settori o materie prime. Con 100.000€, è possibile costruire un portafoglio ETF globale altamente diversificato e a basso costo.
Una strategia equilibrata potrebbe includere:
- 50.000 euro in ETF azionari globali per esposizione ai mercati sviluppati
- 20.000 euro in ETF obbligazionari per stabilizzare il portafoglio
- 15.000 euro in ETF su mercati emergenti per potenziale crescita
- 10.000 euro in ETF settoriali (tecnologia, sanità, energia)
- 5.000 euro in ETF su materie prime per diversificazione.
Gli ETF sono adatti a profili di rischio moderato/dinamico con orizzonte temporale medio-lungo (5+ anni). La loro forza risiede nella combinazione di diversificazione e costi contenuti, tipicamente inferiori rispetto ai fondi comuni tradizionali.
Questo strumento offre elevata liquidità (compravendita in tempo reale), trasparenza e accesso immediato a mercati globali o nicchie specifiche, risultando ideale per chi cerca un’esposizione efficiente e diversificata al mercato.
Investire 100.000 euro in criptovalute
Le criptovalute sono asset digitali basati su tecnologia blockchain che fungono da sistema di pagamento decentralizzato o supportano applicazioni specifiche. Investire 100.000€ in questo mercato richiede un approccio altamente strategico e consapevole.
Una possibile allocazione prudente prevede:
- 40.000 euro in Bitcoin come “oro digitale” e riserva di valore primaria
- 30.000 euro in Ethereum e altre blockchain con applicazioni pratiche
- 20.000 euro in stablecoin per generare rendite passive tramite staking
- 10.000 euro in progetti innovativi selezionati dopo approfondita analisi
Le criptovalute sono adatte a profili di rischio dinamico/aggressivo con orizzonte temporale lungo (5-10 anni e oltre) e rappresentano una componente alternativa in un portafoglio già diversificato.
Questo investimento offre potenziale di crescita esponenziale e protezione dall’inflazione, ma comporta rischi significativi: elevata volatilità, incertezza normativa e tecnologica. È fondamentale investire solo capitale che si è disposti a perdere e adottare rigorose misure di sicurezza per la custodia degli asset digitali.
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100.000 euro di investimenti in CFD
I CFD (Contratti per Differenza) sono strumenti derivati che consentono di speculare sul movimento di prezzo di un asset senza possederlo fisicamente. Con 100.000€, è possibile operare su molteplici mercati con effetto leva, amplificando potenziali guadagni e perdite.
Una gestione responsabile prevede:
- limitare l’esposizione effettiva a 30.000-40.000 euro (mantenendo liquidità di riserva)
- diversificare tra asset class (azioni, indici, forex, commodities)
- stabilire rigorosi livelli di stop-loss per ogni posizione
- impiegare strategie di hedging per bilanciare l’esposizione al rischio
I CFD sono adatti esclusivamente a profili di rischio aggressivo con orizzonte temporale breve (giorni/settimane/mesi) e richiedono competenze avanzate di analisi tecnica e gestione del rischio.
Questo strumento offre accesso a mercati globali con capitale limitato, possibilità di guadagno sia al rialzo che al ribasso e costi di transazione contenuti. Tuttavia, comporta rischi elevati di perdite superiori al capitale investito, effetto moltiplicatore delle perdite con la leva e necessità di monitoraggio costante delle posizioni.
Investimenti di 100000 euro in materie prime
Le materie prime sono chiamate anche commodities e, in estrema sintesi, sono utilizzate oppure consumate per la realizzazione di altri prodotti: il grano è una commodity con cui si realizza la pasta, il legno è una commodity con cui vengono realizzati mobili, per fare due esempi di esperienza diretta.
Le merci realizzate con le materie prime sono letteralmente innumerevoli, e in un certo senso investire 100000 euro in materie prime è l’investimento diversificato per antonomasia. È possibile investire in materie prime attraverso diverse modalità:
- operare un investimento diretto nella merce
- fare compravendita di azioni di società che si occupano della produzione di materie prime
- fare compravendita di azioni di fondi, che sono negoziati in borsa, specializzati proprio in materie prime
- acquistare gli ETF di materie prime.
Gli ETF, acronimo che sta per Exchange Traded Fund, sono specifici tipi di fondi di investimento.
Investire 100000 euro grazie al crowdfunding
100000 euro sono un capitale di tutto rispetto da investire per mezzo del crowdfunding. Possibilità di investimento che si è diffusa circa quindici anni fa, in seguito al credit crunch, la stretta creditizia del 2007, il crowdfunding può essere tradotto con l’espressione finanziamento della folla, o finanziamento collettivo.
Attualmente è un tipo di investimento di cui possono beneficiare le società non quotate in borsa, segnatamente le start up innovative e le PMI ad alto tasso di sviluppo. Con il crowdfunding si è nell’ambito dell’economia della condivisione, come si accennava in apertura.
Tra le diverse declinazioni del crowdfunding interessa, in questo contesto, l’Equity Crowdfunding, una forma di finanziamento riassumibile in tre passaggi:
- un investitore con un capitale a sua disposizione
- una piattaforma digitale, vigilata dal Consob, per mezzo della quale è possibile investire
- una campagna, tra quelle presenti sulla piattaforma di crowdfunding, proposta dalla start up o dalla PMI innovativa. Una campagna su cui investire.
Un investimento che permetterà, a chi ha versato il capitale, di partecipare tanto degli utili quanto alle riunioni societarie, in proporzione del capitale versato, così da essere parte attiva nelle scelte strategiche della società.
Il crowdfunding permette, con 100000 euro di investimento, di entrare in nicchie quali il turismo, il settore green o la tecnologia dell’informazione. Settori destinati alla ripresa e alla crescita.
Come investire e diversificare 100.000 euro in startup
Investire in startup può essere una scelta redditizia, ma comporta anche rischi significativi. Prima di investire in startup, è importante comprendere i rischi associati e valutare attentamente le opportunità disponibili. Ecco alcuni modi per investire e diversificare 100.000 euro in startup:
- Investire tramite piattaforme di equity crowdfunding: Come anticipato, le piattaforme di equity crowdfunding consentono agli investitori di finanziare startup in cambio di una quota di capitale. Queste piattaforme offrono una vasta gamma di opportunità di investimento in diverse fasi di sviluppo e settori. Investire tramite diverse piattaforme e in diverse startup può aiutare a diversificare il rischio.
- Fondi di venture capital: Investire in fondi di venture capital che si concentrano su startup può offrire una maggiore diversificazione del rischio. Questi fondi investono in diverse startup e sono gestiti da team esperti che conducono ricerche, valutano le opportunità di investimento e forniscono supporto alle startup.
- Investire in acceleratori o incubatori: Alcuni acceleratori o incubatori offrono programmi di investimento che consentono agli investitori di partecipare a diverse startup nel portafoglio dell’acceleratore. Questi programmi possono offrire opportunità di investimento in startup ad alto potenziale selezionate e supportate da esperti del settore.
- Co-investire con investitori esperti: Collaborare con investitori esperti o gruppi di investimento può offrire opportunità di investimento in startup selezionate e supportate da professionisti del settore. Questo può aiutare ad aumentare la fiducia negli investimenti e ad accedere a opportunità di investimento esclusive.
- Diversificazione settoriale e di stadio di sviluppo: Investire in startup in diversi settori e in diverse fasi di sviluppo può aiutare a ridurre il rischio e massimizzare le opportunità di rendimento. È importante comprendere i trend del mercato e valutare attentamente le opportunità di investimento in base al potenziale di crescita e alla solidità del team di gestione.
Prima di investire in startup, è consigliabile consultare un consulente finanziario o legale esperto nel settore per valutare le opportunità di investimento e comprendere i rischi associati. Inoltre, è importante avere una strategia di uscita chiara e diversificare il portafoglio di investimento per mitigare il rischio.
Cosa succede se si superano i 100.000 euro sul conto corrente
Una dinamica da considerare che potrebbe incentivare l’investimento è cosa succede qualora si superassero i 100.000 euro di pura liquidità. In Italia, se si supera il limite di 100.000 euro sul conto corrente, si possono verificare le seguenti situazioni:
- Sistema di garanzia dei depositi: In conformità con la normativa europea, l’Italia ha un sistema di garanzia dei depositi che protegge i correntisti in caso di fallimento della banca. Attualmente, il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) garantisce i depositi fino a 100.000 euro per persona e per banca. Ciò significa che, in caso di fallimento della banca, i depositi fino a 100.000 euro per persona sono garantiti dal FITD. Oltre a questo limite, i depositi potrebbero essere a rischio.
- Possibili conseguenze del superamento del limite: Se si supera il limite di 100.000 euro sul conto corrente, la parte dei depositi che eccede questo limite potrebbe non essere garantita dal FITD in caso di fallimento della banca. Pertanto, c’è un rischio maggiore per i fondi depositati al di sopra di tale importo.
- Valutazione delle alternative: Coloro che hanno depositi superiori a 100.000 euro potrebbero considerare di diversificare i propri investimenti, distribuire i depositi tra diverse banche o investire in altri strumenti finanziari al fine di ridurre il rischio. Questo può comportare il trasferimento di fondi su conti di risparmio, investimenti o altri veicoli finanziari.
- Informazioni sulla protezione dei depositi: Le banche in Italia sono tenute a fornire informazioni dettagliate sulla protezione dei depositi e sui limiti di copertura ai propri correntisti. È importante leggere attentamente queste informazioni e comprendere i limiti e le condizioni della garanzia dei depositi offerta dal FITD.
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L’investimento in progetti di crowdfunding può comportare il rischio di perdita del capitale investito. Per ogni informazione, consulta la sezione Termini e Condizioni sul nostro sito.