Il conto deposito può essere uno strumento dove allocare i propri risparmi, con tassi di interesse bassi, ma altrettanto basso rischio di investimento. Esistono tuttavia strumenti finanziari simili e che agiscono come alternative al conto deposito.
Cos’è un conto deposito?
Prima di passare in rassegna delle possibili alternative al conto deposito, è bene definirlo in modo chiaro.
Il conto deposito è uno strumento finanziario messo a disposizione sia da istituti finanziari che da banche. Il cliente deposita il proprio capitale e, in base agli interessi che sono stati concordati, ottiene un ritorno di investimento. Esistono:
- conti deposito non vincolati, o liberi: l’investitore ha facoltà di prelevare il proprio capitale, e ha modo di versarlo, in assenza totale di vincoli e di penali
- conti deposito vincolati: hanno una scadenza stabilita alla sottoscrizione. Come ad esempio 36 mesi.
Il saldo depositato è la base su cui viene calcolato l’interesse che la banca o l’istituto finanziario versano al sottoscrittore. I tassi di interesse possono essere sia fissi che variabili, in base a diversi parametri come condizioni del mercato, durata e periodo di deposito.
Il conto deposito garantisce un rendimento, grazie agli interessi maturati, ma a cifre molto basse. Un vincolo di 12 mesi, ad esempio, può determinare un rendimento lordo del 5%, al netto quindi di una ritenuta fiscale del 26% e di una imposta di bollo dello 0,20%. Può essere quindi considerata una forma di protezione dall’inflazione, o di difesa dei propri risparmi.
I conti deposito, si aggiunge, sono tutelati dal Fondo Interbancario di tutela dei Depositi (FITD) per depositi fino a 100.000 euro.
Quali sono le alternative al conto deposito?
Esistono tuttavia diverse alternative di investimento, rispetto al conto deposito, in grado di fornire performance di rendimento simili, anche in un’ottica di diversificazione nell’uso del proprio patrimonio. Soluzioni di investimento quali:
- titoli di Stato
- Buoni Fruttiferi postali
- fondi comuni di investimento
- ETF
Titoli di Stato
I titoli di Stato sono strumenti finanziari emessi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per finanziare il debito pubblico. Vengono solitamente considerati tra gli investimenti più sicuri dal momento che sono garantiti dallo Stato italiano.
Possono avere rendimenti che oscillano tra l’1% fino al 4%, in base alla durata della sottoscrizione, che può avere ad esempio scadenza di 1 anno e fino a 4 anni.
Un esempio di titoli di Stato sono i Buoni del Tesoro Poliennali. Si tratta di titoli adatti a chi ha un profilo di rischio basso, che determinano rendimenti certi e costanti nel tempo. Hanno una durata minima di 3 anni o avere una scadenza di 15 e più anni.
Buoni fruttiferi postali
I Buoni fruttiferi postali sono strumenti di risparmio la cui emissione avviene per mezzo della Cassa Depositi e Prestiti. Sono diverse le tipologie di Bfp che il risparmiatore può acquistare.
Esistono ad esempio i BFP Ordinari, il Buono 3×2, il Buono 3×4 e il Buono 4×4. I rendimenti di questi strumenti variano, con i Buoni a breve termine che offrono rendimenti nominali più bassi, mentre quelli a lungo termine offrono rendimenti più elevati.
Per fare alcuni esempi, il Buono Risparmio Sostenibile ha un rendimento lordo del 2%, il Buono Rinnova 4 anni arriva al rendimento lordo di 2,5%. Il Buono Ordinario arriva al 2,75%. Interessante la proposta per chi non ha compiuto i 18 anni, perché può raggiungere il 6% lordo di rendimento.
Fondi comuni di investimento
Un altro strumento alternativo al conto deposito è dato dai fondi comuni di investimento. Questi fondi si basano sulla raccolta di capitali da più investitori. I capitali sono poi investiti in un portafoglio diversificato di azioni, obbligazioni, mercati monetari e altri asset.
Sono gestiti da Società di Gestione del Risparmio (SGR) che si occupano delle decisioni di investimento, e che mirano a massimizzare i rendimenti per gli investitori secondo gli obiettivi del fondo. Gli obiettivi possono essere l’accrescimento del capitale nel breve termine, effettuare investimenti a lungo termine oppure creare una fonte costante di reddito.
Gli ETF
Gli ETF, acronimo di Exchange Traded Funds, sono fondi di investimento negoziati in borsa, con i quali è possibile acquistare o vendere quote del fondo come se fossero azioni ordinarie. L’obiettivo principale di un ETF è replicare la performance di un indice di mercato specifico, come l’FTSE MIB, o un settore specifico dell’economia, offrendo così agli investitori un modo per investire su una robusta varietà di asset con un singolo prodotto finanziario.
Gli investitori possono guadagnare tramite gli ETF in vari modi. Per fare un esempio, se l’indice sottostante al quale l’ETF cerca di replicare aumenta di valore, anche il prezzo delle quote dell’ETF tende anch’esso a salire, permettendo agli investitori di vendere le proprie quote a un prezzo superiore a quello di acquisto. Inoltre, diversi ETF distribuiscono ai detentori delle quote una frazione dei dividendi incassati dai titoli presenti nel portafoglio. Ciò significa che gli investitori possono guadagnare sia dal possibile aumento del prezzo delle quote dell’ETF che dai flussi di entrate che derivano dalle distribuzioni dei dividendi.
L’investimento in progetti di crowdfunding può comportare il rischio di perdita del capitale investito. Per ogni informazione, consulta la sezione Termini e Condizioni sul nostro sito.