Cosa sono i BTP, buoni del tesoro poliennali

I BTP sono l’acronimo di Buoni del Tesoro Poliennali, titoli di debito emessi dallo Stato. Si tratta di un prodotto finanziario rivolto alla clientela retail, e presenta un rendimento minimo garantito all’acquisto.

 

Cosa sono i Buoni del Tesoro Poliennali?

L’acronimo BTP sta per Buoni del Tesoro Poliennali. I BTP sono dei titoli di debito, o obbligazioni, che sono emessi dallo Stato italiano. Nello specifico, la loro emissione avviene per mezzo del Dipartimento del Tesoro, in ultima istanza si fa quindi riferimento al Ministero dell’Economia e delle Finanze. I BTP possono essere titoli di debiti sia a medio termine che a lungo termine.

Si caratterizzano per avere delle scadenze che vanno da un minimo di 3 anni fino ad un massimo di 50 anni. Esistono poi delle scadenze intermedie, ricomprese dai 5 ai 7 anni, dai 10 ai 15 anni, e dai 20 ai 30 anni. Queste obbligazioni possono essere considerate come:

  • debito per lo Stato, che le emette
  • investimento per chi le acquista e le usa, per così dire, come strumento finanziario.

Questi titoli a lungo e a medio termine sono a reddito fisso. Per questa ragione risultano essere adatti per chi ha un profilo di rischio basso, e preferisce ricevere pagamenti periodici che siano certi e costanti. Un’altra caratteristica dei BTP, che coinvolge a più ampio raggio la strategia d’investimento, risiede nelle loro scadenze. L’essere a medio periodo, e poi a lungo e lunghissimo periodo fa sì che sia possibile una pianificazione dei flussi di cassa nel corso del tempo.

Una ultima specifica dei BTP sta nella buona liquidità che sono in grado di garantire. La liquidità è conseguenza della compravendita e della negoziazione cui sono soggetti i BTP nei mercati secondari regolamentari.

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Come si acquistano i Buoni del Tesoro Poliennali?

La vendita dei BTP prende il nome di asta marginale, e viene anche definita mercato primario. Solitamente accade due volte al mese:

  • i BTP a 3 e 7 anni vanno in asta nella seconda settimana del mese
  • i BTP a 5 e 10 anni vanno in asta durante l’ultima settimana del mese
  • i BTP che scadono dai 15 anni in su sono oggetto di asta nella seconda settimana del mese ma solo nei casi in cui il mercato esprime domanda.

Per partecipare all’asta è necessario essere intermediari autorizzati, quindi imprese di investimento che si sono registrate presso la Banca d’Italia e gli istituti di credito, ovvero le banche. Ogni altro investitore interessato all’asta ha comunque la possibilità di prenotare i BTP attraverso gli intermediari.

Durante un’asta, si ha sottoscrizione dei BTP a patto che il valore nominale minimo sia di 1.000 euro, oppure di multipli di 1.000 euro. È possibile acquistare BTP anche dopo l’asta, in quello che viene chiamato mercato secondario, il cui nome esatto è Mercato telematico delle Obbligazioni e dei titoli di Stato. Un mercato in gestione alla Borsa Italiana S.p.A.

Il terzo mercato dei BTP è il Mercato Telematico dei titoli di Stato, per i soli intermediari autorizzati. In quest’ultimo mercato l’importo minimo della negoziazione è di 2 milioni di euro.

 

Come funzionano i BTP Italia

La categoria più interessante che approfondiremo è quella dei BTP Italia. Anche in questo caso, come nei BTP tradizionali, è prevista la cedola fissa ogni sei mesi. Nel dettaglio, il pagamento si calcola sul capitale rivalutato a seconda dell’inflazione italiana nel semestre di riferimento.

Una delle peculiarità di questi titoli è quella di poter essere gestiti online. Ma c’è anche un’altra caratteristica interessante, ovvero il fatto che possono essere emessi in quantità non predeterminata, con un metodo variabile in base all’offerta di mercato.

L’attuale scadenza è fissata in 4 anni, tuttavia, precedentemente, le emissioni potevano avvenire ogni 6 e 8 anni. Il Buono del tesoro poliennale Italia è un prodotto ideato soprattutto per una clientela retail e per i piccoli risparmiatori. Il valore minimo di sottoscrizione è pari a 1.000 euro.

 

Rendimento BTP Italia

Il rendimento dei BTP Italia è caratterizzato da un tasso fisso, che è collegato ai dati relativi all’inflazione italiana. La rivalutazione, che avviene ogni sei mesi, riguarda:

  • i soldi che sono stati investiti
  • le cedole staccate all’investitore

I BTP€i, invece, hanno un funzionamento diverso, poiché gli interessi su questi titoli sono legati ai dati relativi all’inflazione europea. In aggiunta, la rivalutazione del capitale si calcola esclusivamente alla scadenza anziché ogni sei mesi.

Una dinamica comune riguarda l’indicizzazione, seppure con parametri differenti. I BTP Italia hanno però un particolare vantaggio, ossia una sorta di premio fedeltà per gli investitori che mantengono l’obbligazione sino alla scadenza. Infatti, per capire come funziona il loro rendimento, bisogna tenere a mente che il Tasso Interno di Rendimento (TIR) viene calcolato sulla base:

  • della durata
  • del prezzo
  • del valore nominale
  • della cedola.

 

Dove e come comprare i BTP Italia

I BTP Italia possono essere comprati via Web attraverso il sistema MOT (Mercato Obbligazionario Telematico) di Borsa Italiana. Ma queste obbligazioni possono essere acquistate anche:

  • in banca
  • presso gli uffici postali
  • attraverso le piattaforme home banking abilitate al trading

Per sottoscrivere i BTP Italia bisogna è sempre meglio essere ben informati. In particolare, prima dell’avvio della fase di collocamento, il ministero del Tesoro comunica il tasso applicato alla futura emissione dei Buoni.

Nel periodo iniziale del collocamento, focalizzato sui risparmiatori individuali, i titoli possono essere comprati con un versamento minimo di 1.000 euro e suoi multipli. Successivamente si apre un’altra fase, riservata agli investitori istituzionali. In questo caso, il taglio minimo è pari a 100.000 euro.

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Rischi e costi dei BTP Italia

I Buoni poliennali del tesoro sono considerati degli investimenti a basso rischio. Così come per le altre tipologie di titoli di Stato, l’eventuale rischio è da ricondurre al default dello Stato che li emette. Naturalmente, vi sono Stati più solidi e meno solidi, come il caso dei bond argentini purtroppo indica.

Pertanto è sempre consigliabile comprare titoli di questo genere all’interno di un portafoglio diversificato.  

A livello di tassazione, poiché si tratta di titoli di Stato a medio lungo termine, l’acquisto dei BTP Italia non è sottoposto a provvigioni di collocamento. Tuttavia bisogna considerare:

  • le commissioni bancarie per la vendita anticipata
  • le commissioni bancarie per l’acquisto dopo l’emissione
  • il prelievo del 12,5% sui redditi di capitale come tassa fiscale.

 

Quale è il migliore BTP da comprare oggi?

È possibile indicare delle possibilità di investimento in BTP sulla base delle loro scadenze. Per quanto riguarda le scadenze brevi, tra i 3 e i 5 anni, si possono indicare:

  • Btp Tf 3,75% St24 Eu. Questi Btp hanno una cedola annuale del 3,75% con frequenza semestrale. Il rendimento annuo lordo è pari al 2,59%. Settembre 2024 è la data di scadenza fissata
  • Btp Tf 2,45% Ot23 Eur, con frequenza della cedola semestrale. In questo caso il rendimento annuo lordo è del 2,45%. La scadenza è il 1 ottobre 2023.

Per quanto riguarda i BTP a medio termine, alcuni esempi di rendimenti interessanti possono essere:

  • BTP Tf 0,90% Ap31 Eur con scadenza il 1 aprile 2031, con una cedola dello 0,90%. Una volta scaduto, determina un rendimento del 3,76%
  • BTP-15LG26 che attualmente ha una cedola lorda del 2,1%.

Per quanto riguarda i BTP a lungo termine, alcune cedole interessanti sono rappresentate da:

  • BTP-01ST49 la cui cedola lorda è del 3,85%
  • BTP-01ST51 con cedola lorda dell’1,7% e un rendimento netto dell’1,31%. La scadenza è stata fissata al 2051
  • Btp Tf 2,8% Mz67 Eur con il 2,8% annuo di cedola. La scadenza è prevista per il 1 marzo 2067.

Gli investimenti in BTP, come ogni forma di investimento, possono essere svolti grazie all’ausilio di un consulente finanziario.

 

Equity Crowdfunding

Gli investitori che mirano a rendimenti elevati, e sono disposti a rischi maggiori, utilizzano altri strumenti con potenziali profitti molto interessanti.

Un esempio è, senza dubbio, l’Equity Crowdfunding. Prima di fare degli investimenti, infatti, è meglio valutare e analizzare la propria propensione al rischio. Il rapporto tra il rischio e il rendimento deve essere vagliato con cura, tenendo conto delle esigenze e delle caratteristiche di ciascun investitore.

Tornando all’Equity Crowdfunding, si tratta di uno strumento che permette di investire nel capitale di rischio di società che non sono quotate in Borsa. Farlo è molto semplice: in primis ci si deve registrare online presso una delle piattaforme che sono sottoposte a regolamenti Consob. Una volta registrati, è possibile investire in pochi click, anche a partire da piccole cifre (250-500 euro).

Queste caratteristiche rendono il Crowdfunding un’asset class innovativa, strategica per diversificare il portafoglio.

 

iCashly, un caso concreto di Crowdfunding

iCashly, app di proprietà della Rigsave Tech Srl, è un caso concreto di successo perché ha raccolto oltre 200 mila euro, permettendo a 100 investitori di divenire soci dell’azienda. 

In particolare, l’azienda ha ideato una piattaforma che offre servizi di pagamento e servizi di investimento digitali. Da notare che parliamo di due mercati in forte espansione. Nel dettaglio, Rigsave Tech Srl è una startup innovativa, con focus sul fintech, che nasce per portare a compimento una nuova visione di digital bank, dando molta attenzione alla gestione patrimoniale.

La raccolta fondi su CrowdFundMe è stata fatta con l’obiettivo di investire in:

  • growth and marketing. In particolare per sostenere campagne di lead generation. L’obiettivo era quello di dare massimo slancio all’utilizzo iCashly. Inoltre, parte del budget è servito all’implementazione di un sistema di automation marketing
  • software development. Ossia lo sviluppo di back end e front end dell’app.
  • servizi legali. In particolare, servizi  per ottenere la licenza di istituto di pagamento.

In sostanza, l’Equity Crowdfunding ha permesso alla società di raccogliere capitale da investire nella crescita del business. Un’attività che, idealmente, porta alla crescita del valore della società, a beneficio anche degli investitori che registrano un incremento del valore degli asset in cui hanno investito.

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