Come monetizzare un sito

Le possibilità di monetizzare un sito web possono essere numerose e, con la giusta strategia, consentono di ottenere guadagni online. L’articolo illustra le principali possibilità di monetizzazione.

 

Perché, e come, monetizzare un sito?

Anche nel 2022 monetizzare un sito rappresenta una possibilità di guadagno del tutto praticabile, a patto di conoscere alcuni passaggi obbligati, scegliere le possibilità di monetizzazione a disposizione, e costruire una opportuna strategia di marketing. Secondo i dati riportati da WordPress, CMS tra i più utilizzati come si vedrà, quotidianamente sono pubblicati 70 milioni di post.

Un sito con 10.000 visite quotidiane permette guadagni che oscillano anche tra i 1000 e i 2000 euro. Risulta quindi fondamentale:

    • saper costruire un sito
    • scegliere una tra le tante possibilità di monetizzazione
    • studiare un business plan scandito temporalmente da obiettivi a breve, medio e lungo termine
    • costruire un blog, basato su una strategia di content marketing e che preveda una necessaria comunicazione via social, per dare al proprio sito la giusta visibilità rispetto al target, ovvero i potenziali clienti.

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Primo passo, costruire un sito

Per monetizzare un sito web è innanzitutto necessario essere in grado di creare un sito web. I software che lo permettono prendono il nome di CMS, Content Management System. Si può quindi monetizzare un sito WordPress, il CMS più diffuso al mondo in termini assoluti, dal momento che circa il 40% dei siti presenti nella rete è stato realizzato con WordPress.

Esistono tuttavia altri CMS per realizzare siti:

  • Joomla!, il più utilizzato prima dell’avvento di WordPress
  • Drupal, inizialmente pensato per sviluppare community e social network
  • Typo3, adatto per le imprese e i grandi portali.

Nel caso in cui vendere prodotti è la scelta fatta per iniziare a guadagnare per mezzo di un sito, i CMS da utilizzare potrebbero essere Prestashop oppure Magento o, come soluzione più pratica e immediata, Shopify.

Quattro modi per monetizzare il proprio sito

Quali sono, concretamente, le possibilità di monetizzazione di un sito? Di seguito vengono riportate cinque modalità per rendere il proprio sito una fonte di guadagno. È forse importante sottolineare come creare un sito è un modo di guadagnare soldi extra che può essere messo in moto anche partendo da investimenti pari a zero.

Tra i diversi modi in cui è possibile monetizzare un sito, sono state scelte:

  • l’iscrizione a Google AdSense
  • la creazione di un negozio online
  • l’adesione ad un programma di affiliazione
  • la vendita di corsi.

 

Iscrizione a Google AdSense

Monetizzare attraverso inserzioni pubblicitarie, attraverso quindi la vendita di spazi pubblicitari sul proprio sito, è una tra le principali soluzioni adottate per guadagnare attraverso un sito web. Per raggiungere questo obiettivo, Google AdSense è una scelta quasi obbligata.

Grazie a Google AdSense è possibile pubblicare annunci pubblicitari utilizzando Google non come motore di ricerca, ma come effettiva rete pubblicitaria. I passaggi sono relativamente semplici:

  • si fa in modo di iscrivere il proprio sito al servizio di Google AdSense
  • l’iscrizione fa sì che il sito sia disponibile fornire spazi pubblicitari
  • gli inserzionisti partecipano ad un’asta attraverso la quale fanno un’offerta per comparire sul sito
  • Google si occupa della fatturazione, e quindi del pagamento di quanto guadagnato attraverso le inserzioni.

Il principio attraverso cui si è remunerati è il PPC, pay per clic: in pratica, l’inserzionista riceve un addebito ogni volta che un utente fa clic sull’annuncio pubblicato, magari per curiosità o per approfondire quanto visto o letto. Chi pubblica l’annuncio, ovvero il publisher, ottiene tra il 51% e il 68% dell’importo del clic.

Il CPC, ovvero il costo per clic, la stima in euro di ogni singolo clic fatto dall’utente sull’annuncio, ha una forbice molto ampia, perché può andare dagli 0,20 euro fino anche ai 15 euro, in base alla nicchia per la quale si pubblicano annunci.
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Creare un negozio online

Nella maggior parte dei casi, quando si parla di guadagno online, si parla di vendita diretta di prodotti o di servizi. I numeri italiani dell’ecommerce parlano chiaro: nel 2022 si parla di acquisti per 48,1 miliardi di euro, secondo le ricerche dell’Osservatorio Ecommerce B2c. Si tratta dunque di un settore economicamente importante e con crescite a due cifre, almeno negli ultimi anni.

Dedicarsi alla vendita online richiede che siano soddisfatti alcuni passaggi:

  • la costruzione di un sito dedicato alla vendita, grazie ai servizi offerti da Shopify o utilizzando Magento come CMS
  • l’apertura di partita IVA indicando il codice ATECO esatto. In questo caso è il 47.91.10, il Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via Internet
  • scegliere una nicchia remunerativa. Tra le più promettenti, a titolo esemplificativo si possono indicare il benessere, i viaggi, il fitness, il gaming e il settore tech.

La vendita online può avvenire anche attraverso il cosiddetto dropshipping che, a differenza dell’ecommerce, non richiede l’immediato acquisto della merce da vendere, è quindi più snello. Richiede un diverso codice ATECO.

 

Aderire a un programma di affiliazione

Una ulteriore possibilità di trarre guadagni da un sito è data dall’adesione ad un programma di affiliazione. Il principio che sottostà all’affiliazione è presto detto: si guadagna una commissione per ogni prodotto o servizio acquistato, dall’utente, sul sito.

Solitamente l’adesione ad un programma di affiliazione è gratuita. Amazon, Ebay, Zalando, Meetic, Sephora, TripAdvisor, Booking, tutti i grandi player delle rispettive nicchie sono dotati di un programma di affiliazione.

La società che propone programmi di affiliazione ha nome advertiser, chi aderisce al programma è il promotore, e il terzo elemento è dato dall’acquirente. Ogni acquisto che avviene attraverso il promotore viene tracciato attraverso un link di affiliazione. La percentuale di guadagno varia in base all’advertiser. Amazon, ad esempio, può offrire una commissione che raggiunge anche il 12%.

Per chiunque volesse rendere un proprio sito fonte di guadagno, attraverso l’affiliazione, il consiglio è comunque quello di studiare affiliate marketing, la disciplina che permette di trarre il meglio da questo tipo di vendita.

 

Vendere corsi

La vendita di corsi è una quarta possibilità di monetizzazione di un sito. I corsi online più richiesti attualmente dal mercato riguardano prettamente il mondo digitale e sono, per fare alcuni esempi: il digital e l’Instagram marketing, la scrittura per il web. Possono interessare anche aspetti più tecnici come la SEO, ovvero l’ottimizzazione per i motori di ricerca, o linguaggi di programmazione come il Python.

Dopo avere scelto la nicchia e i contenuti da trattare, è necessario scegliere quindi una piattaforma su cui pubblicare i propri corsi. Tra le più note ci sono:

  • Teachable
  • Kajabi
  • Udemy.

Ma la creazione di corsi, di per sé, non garantisce né visibilità né clienti. Le possibilità di guadagno, invece, aumentano sensibilmente quando attorno alle lezioni create viene pensata e attuata una strategia di marketing che preveda la creazione di articoli in un sito dedicato, e l’uso dei social per creare una community di potenziali clienti.

 

I social come rete

Non deve essere dimenticata la necessità di costruire una rete social attorno al proprio sito web, indipendentemente dal modo in cui si è deciso di monetizzarlo. Creare una pagina Facebook, o una pagina Instagram, TikTok o LinkedIn, per creare una comunità di utenti e di potenziali clienti è un passaggio ormai ineludibile.

Affinché i social diventino una community che permetta guadagni, indirizzandola verso il proprio sito, e in ogni caso indipendentemente dalla possibilità di monetizzazione che si è scelta, non bisogna dimenticare un ultimo passaggio obbligato, per così dire, diventare un content creator di riferimento della nicchia in cui si opera. Essere influencer significa, in conclusione, essere una fonte affidabile, capace di orientare le decisioni di acquisto dell’utente.
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