Come guadagnare con le community

Il web può essere considerato la più grande community mai creata finora. E la community digitale, con le giuste regole, può diventare un mercato cui vedere un prodotto o servizio. Scopriamo come.

 

Cos’è una community?

Quando si ha un gruppo di utenti digitali che condividono uno stesso argomento, una passione o degli obiettivi o hanno il medesimo approccio alla vita e tendono a ingaggiare discussioni, confronti, creano messaggi e li scambiano, si ha una community.

Dopo la comunione di intenti, discussioni e lo scambio di opinioni, una seconda caratteristica di una digital community o comunità virtuale è l’essere una aggregazione sociale svincolata da un luogo fisico. I due collanti che sostanziano una community sono dunque i contenuti, che nel marketing sono definiti content, e il software con cui avviene l’interazione tra i partecipanti.

Una digital community può essere creata, gestita e nutrita di content in ambienti digitali molto diversi tra loro: il forum di discussione, un newsgroup o una newsletter, una mailing list, un blog. In questo articolo saranno passate in rassegna alcune possibilità di guadagnare online attraverso le principali community presenti sul web.
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Come iniziare a guadagnare con una community?

Prima di guadagnare con una community è fondamentale disporre di una community, ed è fondamentale che questa community presenti alcune caratteristiche:

  • un numero sufficientemente congruo di utenti, che può oscillare da un minimo di 2.000, 5.000 utenti, fino a cifre più importanti come il milione di follower, nel caso di una community su Instagram
  • una nicchia di mercato indagata attraverso strumenti come Google Trends, anche per conoscere e studiare i competitor
  • un piano editoriale per la pubblicazione di contenuti di interesse
  • un engagement rate, ovvero un tasso di interazione, variabile a seconda del tipo di community che si decide di creare e gestire, come segnale di vitalità e interesse da parte dei membri della community stessa.

Quali sono dunque le community più monetizzabili e profittevoli attualmente sul web? L’elenco che segue vuole essere una prima risposta che sarà approfondita e dettagliata nei paragrafi successivi.

È possibile guadagnare attraverso community che ruotano attorno a:

  • un sito web
  • un negozio online
  • un programma di affiliazione
  • i social media.

 

Gestire un sito web

Il sito web rappresenta tutt’oggi un aggregatore di comunità. Attualmente esistono diversi CMS, Content Management System, ovvero software che anche gratuitamente permettono la costruzione di un sito web, con relativo blog. Un esempio su tutti, WordPress.

Gli articoli del proprio blog, vettore di community per un sito, dovranno incentrarsi su tutti gli argomenti relativi alla nicchia che è stata scelta. Ma non solo, affinché ci sia una community riconoscibile il blog dovrà:

  • avere un calendario di pubblicazioni ben programmato, anche in ottica di ottimizzazione per i motori di ricerca
  • appoggiarsi su una frequenza piuttosto nutrita di articoli nuovi
  • permettere alla community di interagire attraverso i commenti ai singoli contenuti
  • appoggiarsi sul relativo gruppo Facebook nel quale gli utenti potranno interagire con libertà e autonomia.

Dopo avere gestito queste variabili, la community che si sviluppa attorno ad un sito web può diventare uno strumento di monetizzazione. Non c’è un solo metodo per guadagnare con un sito web, i canali preferenziali tuttavia possono essere:

  • il vendere prodotti fisici oppure servizi, rendendo il sito web un vero e proprio negozio digitale
  • l’aderire ad un programma di affiliazione, come sarà approfondito a breve
  • l’inserimento di banner pubblicitari, che permettono guadagno attraverso il principio del pay per clic. Per ogni clic sul banner c’è un guadagno.

Per poter essere realmente profittevole, il sito deve contare su una community costituita da 1000 visitatori unici al mese almeno.
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Aprire un negozio online

L’apertura di un negozio online è una seconda possibilità di monetizzazione attraverso una community. Una community che, nel frattempo, sia comunque stata costruita nel blog del negozio online, considerabile a tutti gli effetti un sito web e la cui gestione richiede i passaggi indicati nel paragrafo precedente.

Un e-commerce, perché di questa possibilità si sta ora parlando, che si appoggi su una relativa community interessata ad una specifica nicchia può essere gestito con diversi software. WordPress ha diverse integrazioni per questo scopo, ma esistono soluzioni più autonome e specifiche per la vendita digitale: Shopify, utile per chi non avesse alcuna competenza digitale, e Magento, che richiede un background più robusto di conoscenze.

Un caso specifico di e-commerce è dato dal dropshipping. In questa modalità di vendita online, che ha sempre bisogno di una community di riferimento per poter risultare fruttuosa, vale il principio per cui chi vende la merce non è tenuto ad avere alcun magazzino.

Nella pratica, la vendita in dropshipping accade attraverso i seguenti passaggi:

  • l’utente della community fa un ordine sul sito
  • chi gestisce il sito inoltra l’ordine al fornitore della merce, in gergo il dropshipper
  • il dropshipper invia l’ordine all’utente, ora diventato cliente.

Chi vende con il dropshipping guadagna una commissione sulla vendita e, a conti fatti, si deve occupare esclusivamente di promuovere i prodotti. In Italia il commercio elettronico è regolato dal Decreto Legislativo 70/2003.

 

Aderire a un programma di affiliazione

Una terza modalità di guadagno attraverso la propria community è data dall’adesione ad un programma di affiliazione. L’affiliazione è il classico esempio di revenue sharing, ovvero di condivisione del profitto. Le società che hanno programmi di affiliazione sono molte: Amazon, AliBaba, Fiverr, una piattaforma dedicata ai freelance.

Nella pratica, i passaggi per monetizzare con la propria community attraverso un programma di affiliazione sono:

  • scegliere un’azienda, chiamata affiliante o merchant e fare domanda per aderire al suo programma
  • una volta diventato affiliato, o publisher, nutrire la propria community, su sito web o social network, con contenuti di valore che interessino il potenziale cliente.

Quando l’utente opta per l’acquisto, di un prodotto o servizio, ecco che si guadagna una percentuale. L’acquisto avviene attraverso un link di affiliazione, un link tracciato. In questo modo il merchant sa sempre ed esattamente quanto corrispondere al publisher.

La percentuale su acquisto, ovvero il pay-per-sale, non è l’unica modalità di pagamento attraverso l’affiliazione. Esistono anche:

  • il pay-per-lead, quando il merchant paga per ogni lead ottenuto. Il lead è un contatto che dimostra interesse reale all’acquisto, condividendo il proprio indirizzo di posta elettronica o il numero di cellulare, ad esempio
  • il pay-per-call, quando il publisher riceve una somma dal merchant in caso di reperimento di un hot lead, ovvero un potenziale cliente che ha attivamente operato un contatto diretto con il merchant attraverso una telefonata, ad esempio.

 

Guadagnare con i social media

Dire community è dire social media, tanto che i due termini possono essere considerati puri sinonimi. Costruire e gestire una community attraverso Instagram, Facebook o TikTok è il primo passo per avere una realtà monetizzabile. Le cifre italiane di questi social parlano da sé:

  • Facebook ha poco meno di 36 milioni di utenti attivi
  • Instagram ha 25,6 milioni di utenti attivi
  • TikTok ha 14,8 milioni di utenti attivi.

Le possibilità di monetizzazione di una community, in un contesto di social network, si basano principalmente sull’influencer marketing, ovvero sulla capacità di diventare un riferimento, per ragioni di competenze o meritata notorietà, in una specifica nicchia, orientando e influenzando le scelte d’acquisto degli utenti della community.

 

Guadagnare attraverso le nicchie

Le possibilità di monetizzare una community social sono sul solco di quanto espresso finora per tutte le altre community: si sceglie una nicchia, come il mondo fashion, fitness o il gaming, si nutre la community di contenuti di valore, con attenzione particolare al tasso di interazione, e scegliere una delle modalità di guadagno finora indicate.

Una community social può infatti acquistare prodotti o servizi sponsorizzati in un account Instagram: attraverso delle stories, vengono condivisi link di affiliazione o, diversamente, dei link che riportano ad una landing page per l’acquisto del proprio servizio o del proprio infoprodotto.

Lo stesso principio, il creare content di nicchia per una interazione di valore con la propria community, può essere applicato ai gruppi Facebook, o per i propri follower di TikTok. Il valore dei propri contenuti, e delle relazioni tra gli utenti, è infatti lo strumento più raffinato per rendere la propria community un mercato di potenziali clienti.
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