Investimenti IT

Ora più che mai gli investimenti IT, ovvero gli investimenti nel settore della tecnologia dell’informazione, rappresentano una reale possibilità di ritorno di investimento.

 

Investimenti IT, una definizione

Quando si parla di IT si parla di tecnologia dell’informazione. Un settore che ha saputo farsi strada nei due ultimi anni e mezzo. L’Assintel, l’Associazione Nazionale Imprese ICT, segnala come le imprese lombarde abbiano investito nell’ultimo anno 8,5 miliardi di euro per formazione IT, mentre le imprese del Lazio hanno investito 7,96 milioni di euro.

Queste decisioni di investimento nel comparto IT possono essere viste come la punta dell’iceberg: le imprese italiane e le PMI hanno intrapreso un percorso di innovazione di sicuro valore.

Cosa si intende esattamente con il termine IT? I tre settori in cui si ha sviluppo di tecnologie IT sono:

  • hardware: pc, server, mainframe (tipo di computer ad alte prestazioni), data center, router, smartphone
  • software utilizzati, ad esempio, per l’help desk (supporto, assistenza tecnica o informativa ai clienti) oppure per il CRM (customer relationship management), quindi per le strategie di gestione e di interazione con i clienti
  • comunicazione digitale (ICT), ovvero l’insieme delle tecnologie della informazione e della comunicazione, dall’inglese information and communications technology.

La comunicazione digitale (ICT) interessa una estesa varietà e quantità di ambiti: dal cloud computing alla informazione on-line, dal digital marketing all’e-commerce, dal trasporto automatizzato alla realtà virtuale. Fino alla domotica, che si occupa di migliorare la qualità della vita nelle case, e nei luoghi antropizzati (quindi abitati dall’uomo) attraverso la tecnologia.
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Investimenti IT in start up e non solo

L’IT allora, insieme all’ICT, possono essere considerati il terreno di coltura per start up e PMI ad alto potenziale di crescita. L’information technology infatti trova diverse applicazioni in un contesto di business.

L’IT permette la manipolazione, il consolidamento, la dispersione o l’influenza di dati proprio con obiettivi commerciali. Basti pensare a:

  • software CRM, come si è avuto modo di accennare
  • server di posta elettronica
  • server web
  • sistemi per la pianificazione di risorse aziendali
  • sistemi transazionali che possono servire, ad esempio, per l’ingresso degli ordini in tempo reale.

Si tratta dunque di un tipo di tecnologia che viene definita general purpose technology, data la ampiezza d’impiego e soprattutto di versatilità. Il panorama è più ampio di quanto potrebbe sembrare all’apparenza.

Gli investimenti IT toccano nel vivo la digital transformation, un passaggio epocale che include avanzamenti fondamentali in ambito digitale quali il cloud computing (grazie al quale la rete, l’archiviazione di dati, le risorse di archiviazione, i software sono presenti, disponibili e configurabili in remoto) e la virtualizzazione, come il metaverso sta dimostrando.

La digital transformation, anche attraverso l’IT, risulta essere basato su tre fondamentali trasformazioni, che interessano:

  • la customer experience
  • i processi operativi
  • i modelli di business.

 

Una tecnologia sicura e smart

I dati confortano la crescita di investimenti IT. Stando al report Information Technology, svolto da 24 Ore Ricerche e Studi, del gruppo Sole 24 Ore, nel 2022 si prevede in Italia una crescita dell’11%, per quanto riguarda gli investimenti in IT. Si tratta di un importo pari a 30 miliardi di euro.

I settori maggiormente interessati da questi investimenti sono:

  • l’Intelligenza Artificiale
  • la cybersecurity
  • la cloud security.

Ma in termini più concreti, in quali modi l’Information Technology sta cambiando le imprese? In una grande quantità di modi. Nell’IT infatti i termini sicurezza e smart si coniugano virtuosamente:

  • wireless e mobile, perché questi due sistemi permettono una organizzazione più fluida e dinamica all’interno di una azienda, e allo stesso tempo permettono di avere una gestione del rapporto con il cliente più versatile, come le app con cui gli utenti interagiscono per compiere una grande quantità di azioni e di acquisti
  • servizi di hosting video a banda larga, fondamentali per garantire quantità e qualità di contenuti video, in diretta o sotto forma di registrazioni, come dimostra l’uso sempre più massivo di videoconferenze, formazione on-demand e servizi di streaming, che a loro volta beneficiano di sistemi cloud.

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Investimenti IT in crowdfunding

Le aziende, per mezzo della IT, avranno la possibilità di usufruire in modo sempre più raffinato e performante di messaggistica istantanea, chiamate vocali, video chiamate, e-mail, senza considerare la possibilità che l’IT ha di creare nuovi posti di lavori, dal momento che le figure necessarie alla implementazione della Information Technology sono molte e variegate: web designer, web master, sviluppatori software e hardware, analizzatori per sistemi IT, programmatori di computer.

Ed è qui che entra in gioco l’Equity Crowdfunding. Le realtà che sviluppano IT spesso sono start up innovative, PMI ad alto potenziale di crescita, ed è molto possibile che il loro business plan e il loro progetto non siano intercettati dai mercati finanziari. Senza considerare che investire in strumenti finanziari può risultare una attività complessa per il singolo investitore.

Grazie al crowdfunding, invece, è possibile contribuire al finanziamento di una nuova realtà d’impresa IT, proprio in un comparto che prevede una crescita di occupazione del 13% nei prossimi dieci anni.

Con un capitale di rischio, pari anche a 10.000 euro, un investitore privato può partecipare alla campagna di finanziamento di una impresa IT innovativa, campagna di cui è venuto a conoscenza grazie a piattaforme dedicate a questo tipo di investimento. L’investitore diventa quindi socio dell’impresa, e partecipa tanto delle scelte strategiche quanto degli utili.
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