Dai Pir 2.0 arriva un doppio assist. (La settimana di CrowdFundMe)

Questa settimana è entrata in vigore una riforma che ci riguarda da vicino (e ci fa ben sperare). Il 7 maggio è infatti stato pubblicato in Gazzetta il decreto del 30 aprile sui nuovi piani individuali di risparmio. Cosa significa? I Pir costituiti a partire dal primo gennaio, per beneficiare del regime fiscale agevolato, devono investire il 3,5% della raccolta totale in società non quotate o presenti sull’AIM, e un altro 3,5% in Venture capital.

Un potenziale doppio vantaggio. Da un lato, infatti, incentiva l’afflusso di capitali verso l’equity crowdfunding, considerato un investimento qualificato a tutti gli effetti, a vantaggio delle startup e delle PMI emittenti. Dall’altro aumenta la liquidità del mercato AIM, sul quale CrowdFundMe è quotata. Uno scenario positivo che si va a sommare a una fase di netta crescita dell’equity crowdfunding, come dimostra il record di investimenti (13,5 milioni di euro) del primo trimestre 2019.

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