L’oceanografo Cisneros: “Solo Test1 ha potuto risolvere lo sversamento alle Canarie”!

CrowdFundMe ha intervistato Jesus Cisneros Aguirre, l’oceanografo incaricato di risolvere il disastro ambientale del 2018 alle Canarie, quando un uragano aveva fatto affondare alcune navi che avevano rilasciato in mare diesel e vari oli. Per la bonifica sono state utilizzate le spugne FoamFlex200, progettate dalla PMI innovativa Test1 per assorbire gli sversamenti di idrocarburi, le quali hanno permesso una maggiore efficacia di recupero a costi nettamente inferiori rispetto ai sistemi tradizionali.

Perché avete scelto di utilizzare FoamFlex200 per risolvere lo sversamento alle Canarie?

Lo sversamento di Gran Tarajal è stato un incidente complicato, per l’impatto ambientale e per le conseguenze sociali e politiche. Già prima dell’incidente, c’era una contestazione sociale contro l’ormeggio della flotta coreana, perché secondo i residenti era una aggressione al paesaggio locale. In mezzo a questa protesta, arriva un uragano e affonda quasi tutta la flotta, con conseguente sversamento di diesel, oli e altri tipi di idrocarburi. Era uno spettacolo dantesco: relitti bagnati da oli di diversa qualità, con un colore predominante di nero, e tutto mescolato con spazzatura, plastica, pezzi di legno, piante e alghe marine. Ma il problema vero all’inizio era l’odore asfissiante del diesel, che evaporava per il calore e che veniva portato dal vento nell’entroterra. La maggioranza della popolazione era costretta a stare in casa, con porte e finestre chiuse. Ci sono stati casi di svenimento, problemi respiratori e altri problemi di salute.

I sistemi tradizionali non risolvevano il problema perché in queste condizioni di idrocarburi mescolati a immondizia non funzionano, e l’utilizzo di disperdenti era stato scartato per via dell’impatto ambientale. Lo sversamento è iniziato il 28 di febbraio 2018 e il 3 di marzo mi hanno affidato il compito di trovare una soluzione. Nel pomeriggio avviai l’utilizzo delle spugne di Test1 (FoamFlex200): alla fine del giorno avevamo recuperato 22 tonnellate di olio con 8 lavoratori senza nessuna formazione previa. Si è ridotto l’odore in due giorni e mezzo, con dei lavoratori totalmente inesperti in questi problemi. Alla fine dei lavori, il totale recuperato era pari a 80 tonnellate di olio, quindi una buona parte dello sversamento.

Anche le analisi di laboratorio hanno evidenziato l’efficacia di FoamFlex200. La spugna può essere utilizzata 200 volte senza perdere le sue proprietà. Successivamente, la spugna ha ancora buone capacità per più di 300 o 400 strizzature.

Scopri di più sul progetto TEST1: il business plan completo

Può fare un esempio con delle metriche per capire l’efficacia del prodotto rispetto a un metodo alternativo?

Uno skimmer, gestito da due persone altamente specializzate del Salvataggio Marittimo Spagnolo, a parità di tempo avrebbe raccolto mezzo metro cubo di acque oleose con almeno il 50% d’acqua. Noi con la spugna abbiamo raccolto 57 metri cubi con meno del 5% d’acqua e senza personale qualificato, quindi non c’è paragone con i sistemi attuali. La spugna ha poi delle proprietà molto interessanti, oltre alla semplicità d’uso, si deve tenere in conto la flessibilità del riutilizzo, si può tagliare in pezzi minori, piegare, strizzare, mettere in spazi stretti.

Quanto vi ha fatto risparmiare dal punto di vista economico rispetto alle tradizionali bonifiche?

Il programma offerto dal governo regionale e le proposte di compagnie nazionali e internazionali, per un totale di 4 proposte diverse, erano tra i 6 e  i 10 milioni di euro più care rispetto a FoamFlex200, e con un tempo di reazione di almeno un mese per portare i macchinari e cominciare a lavorare. Si rischiava un danno all’ambiente portuale per decenni, con associato un divieto di bagno e pesca. Si consideri che alle Canarie e a Fuerteventura, un’isola che vive di turismo, la desalinizzazione è l’unica fonte d’acqua. Le altre soluzioni avrebbero potuto mettere in crisi l’intero impianto di desalinizzazione. Il risparmio è  stato considerevole sotto tutti punti di vista.

Secondo lei FoamFlex200 presenta ulteriori prospettive di applicazione?

La tecnologia di Test1 apre a una serie di sviluppi interessanti. In mare aperto le spugne guidate da sistemi robotici marini superficiali, che abbiamo sviluppato nel nostro consorzio, possono raccogliere l’olio galleggiante e trascinarlo al punto di strizzatura. Abbiamo inoltre realizzato delle barriere con la spugna, che facilitano la pulizia in mare.
Abbinandosi con tecnologie AUV (Autonome Underwater Vehicle), FoamFlex200 può addirittura risolvere problemi di sversamenti sotto l’acqua, fino ad oggi un’impresa impossibile. Senza le spugne di Test1, per risolvere questi sversamenti bisogna aspettare che gli idrocarburi arrivino in superficie. Mentre l’olio risale l’acqua, “spinto” dalla differenza di densità, si fraziona in gocce e si dissolve nel mare o nei laghi.

Quindi il problema diventa molto difficile da gestire. Vi sono esempi di questi incidenti in tutto il mondo, come in California, Russia o Arabia Saudita. Quasi tutti i giorni affonda una nave che perde olio per lunghi periodi di tempo; ancora oggi, nel porto di Pearl Harbor, il USS Arizona, affondato nella Seconda Guerra Mondiale, sta perdendo combustibile (dal 1941). Le spugne FoamFlex200 saranno inoltre utili per ulteriori applicazioni in via di sviluppo, abbinate a boe, navi antinquinamento, separatori di oli, sistemi di depurazione, sistemi idraulici e sistemi d’ aria compressa.

Diventa socio di TEST1 a partire da € 500!

 

Devi essere autenticato per lasciare un commento