Le società tech volano in Borsa dopo le IPO. E in futuro?

La pandemia di Covid-19 non ha fermato la corsa delle società tech. Anzi, nella maggioranza dei casi l’ha accelerata. In particolare, per il settore tecnologico, il 2020 è stato un successo soprattutto dal punto di vista delle IPO. Aziende di alto profilo come Palantir, attiva nell’analisi dei Big Data, e DoorDash, piattaforma digitale per il food delivery, sono solo alcuni esempi di player che si sono quotati lo scorso anno.

E non si può non parlare dell’IPO di Snowflake, la più importante in termini di valore su Wall Street nel 2020 e la più grande di sempre per una società di software. La cloud company californiana ha infatti raccolto 3,36 miliardi di dollari. Inoltre, come sottolineato dal Sole 24 Ore, “il celebre finanziere Warren Buffett, che raramente investe nelle IPO”, visto che l’ultima volta risaliva al 1956 per la quotazione di Ford, ha staccato “un pesante assegno su Snowflake e ha guadagnato più di un miliardo di dollari con questa operazione dopo il primo giorno di contrattazioni”.

Startup tech in Borsa: l’IPO Airbnb

Il 10 dicembre 2020 si è conclusa con successo l’IPO di Airbnb, home rental company fondata nel 2008. Le contrattazioni della prima giornata avevano addirittura portato le azioni della società a 146 dollari, un valore più che doppio rispetto al prezzo fissato alla vigilia dell’esordio sul NASDAQ (68 dollari). Al termine della sessione, il titolo della piattaforma statunitense era poi calato lievemente a 144,7 dollari ad azione, ma, come spiegato da Money.it, “la capitalizzazione azionaria dell’azienda guidata dal CEO Brian Chesky” era comunque rimasta “ampiamente al di sopra delle stime iniziali: 100 miliardi di dollari”.

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Quotazioni di aziende tech nel 2020, com’è andata

Di seguito il grafico che mostra l’andamento delle principali società tech che si sono quotate lo scorso anno, relativo alla variazione tra il prezzo dell’IPO e il prezzo al 23 dicembre 2020 (fonte: Crunchbase). Salvo rare eccezioni, le performance mostrano significativi incrementi.

“Le IPO si sono dimostrate resilienti” e “mentre la pandemia imperversava in tutta l’economia, gli investitori si sono rivolti a società di software e aziende di assistenza sanitaria”. Lo ha evidenziato Matt Kennedy, senior strategist presso la società di ricerca IPO Renaissance Capital, durante un’intervista di Crunchbase.  L’esperto ha inoltre aggiunto che “i rendimenti mostrano quanto sia stato forte” il 2020, “specialmente nella seconda metà”, quando i comparti tech e biotech sono stati spinti dall’incremento della domanda generato dalla pandemia.

I vantaggi per gli investitori

Gli investitori che hanno puntato sulle quotazioni di società che sfruttano la tecnologia e l’innovazione come base del proprio business, generalmente, hanno visto interessanti rivalutazioni dei propri asset. Ne è un esempio il successo di CleanBnB, piattaforma digitale per gli affitti brevi. Nel 2016, infatti, aveva concluso una raccolta in Equity Crowdfunding sul portale CrowdFundMe con valutazione pre-money a 404.000 euro e, nel 2019, si è quotata su Borsa Italiana a circa 14 milioni di euro.

Ma si possono fare esempi anche di società non ancora approdate sui listini finanziari, come UiPath, specializzata nei software per l’automazione dei processi.  Nel 2020 il gruppo ha chiuso un round di finanziamento con valutazione a 10,2 miliardi di dollari. In poco tempo – il primo febbraio 2021 – l’azienda ha portato a termine un altro fundraising con un valore post-money cresciuto a 35 miliardi di dollari.

Investire in startup tech: il caso Global Tech Ventures

Anche il 2021 è partito a tutta potenza. Aziende come Poshmark (e-commerce) e Affirm (fintech) si sono già quotate con successo a gennaio, e altre realtà tech si preparano per approdare sui mercati borsistici.

Un’opportunità aperta a tutti per sfruttare il momento d’oro del settore e investire in startup tech arriva dalla campagna di Equity Crowdfunding di Global Tech Ventures (GTV), holding che consente co-investire con i principali fondi di Venture Capital americani ed europei, nelle più promettenti aziende tecnologiche e digitali a livello globale.

Tra le società in portafoglio c’è anche 23andMe, impresa che si occupa di genomica e biotecnologie su cui il gruppo ha investito 500.000 dollari. La partecipata, come spiega TechCrunch, sta iniziando un processo di quotazione in Borsa “tramite una fusione con la Special Purpose Acquisition Company (SPAC) VG Acquisition Corp., un veicolo creato da Richard Branson e dalla sua società Virgin Group“. Il sito specifica che 23andMe verrà valutata circa 3,5 miliardi di dollari: per GTV significa una crescita del valore dell’investimento di quasi 3x. TechCrunch, inoltre, sottolinea che l’operazione dovrebbe concludersi “nel secondo trimestre di quest’anno e la società risultante sarà quotata al NYSE”.

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