iCashly, il Ceo Gervasi: “Le licenze proprietarie sono il punto di forza”!

CrowdFundMe ha intervistato Salvatore Gervasi, cofondatore e Ceo di iCashly, una piattaforma in via di sviluppo specializzata nella finanza digitale a “360 gradi”.

Quali prospettive presenta il mercato dei pagamenti e degli investimenti digitali in Italia?

Il mercato pagamenti, in seguito alla PSD e con un enorme spinta dopo la PSD2, ha dato la possibilità a terze parti, al di fuori delle banche, di operare sul mercato dei pagamenti, una novità che non solo ha accelerato lo sviluppo tecnologico, ma ha permesso di introdurre nuovi player e di conseguenza migliori condizioni di costo e servizio per l’utente finale. Per quanto riguarda gli investimenti digitali, grazie all’avanzamento tecnologico e a infrastrutture open, si è visto un cambio di marcia che ha permesso alle istituzioni finanziarie di rivolgersi a target differenti e con diverse modalità. Purtroppo, tuttavia, il settore finanziario ha un modello di business fin troppo costoso per gli utenti finali e non cura più di tanto l’esperienza dei clienti, elemento molto ricercato dai nuovi investitori. Comunque la direzione è quella giusta, sia a livello tecnologico che normativo. Per quanto riguarda il mercato, considerando solo l’Italia, ci sono ottime prospettive per una realtà come iCashly: il settore dei pagamenti cashless è in continua crescita e non solo tra i più giovani. La pandemia ha accelerato questo trend facendo apprezzare questo tipo di metodologia di pagamenti anche a utenti meno avvezzi.
Dagli ultimi dati dell’Osservatorio payment & commerce Politecnico di Milano,si evince che oggi sono circa 3 milioni gli utenti che utilizzano servizi di pagamento tramite smartphone in Italia e che, nel 2019, le transazioni con tale device si attestano a 3,1 miliardi di euro, mentre quelle con carta a 270 miliardi. Per quanto riguarda l’utilizzo di carte per i pagamenti, si è registrato un incremento di 11 punti percentuali rispetto alle transazioni totali, ovvero dal 57% (dato medio del 2019) al 68%. E i pagamenti elettronici sono passati dal 48% al 57% [per ulteriori info clicca qui, ndr]. Questo incremento si è notato anche a livello europeo.

Relativamente agli investimenti digitali, com’è la situazione?

L’Italia offre un mercato enorme. Sono 6 milioni gli utenti che dicono che affiderebbero i propri risparmi e investimenti a una società fintech. Ad oggi il mercato italiano è ancora acerbo e offre un enorme potenziale di sviluppo, scalabilità e posizionamento. Parlando di numeri, a livello nazionale si registrano 1.500 miliardi di euro di liquidità e un saldo medio di 16 mila euro fermo nei conti correnti, e le masse raccolte solo nel 2019 si sono attestate a 23,7 miliardi. Un’enorme potenzialità che purtroppo non viene sfruttata al meglio a causa della mancanza di fiducia (causata dalla non conoscenza) degli italiani nei mercati finanziari.

In cosa si differenzia iCashly dalle altre app di finanza digitale?

Dai nostri studi e dal nostro background di gestori e strutturatori finanziari, abbiamo notato che era evidente un numero eccessivo di app e servizi con modelli di business simili, ma che non permettevano all’utente di prendersi cura al 100% delle proprie finanze, in modo concreto e trasparente. Spesso queste società agiscono come agenti o sfruttano il License as a service, quando in questo tipo di attività il vero asset sono le licenze che autorizzano a svolgere i vari servizi. Abbiamo visto app di roboadvisor che forniscono un portafoglio al cliente, o app di trading che però non guidano l’utente nella scelta dei propri investimenti (portando la maggior parte delle volte alla perdita del capitale). Ci sono poi app che offrono servizi di trasmissione dell’ordine, lasciando libera scelta all’utente di acquistare il prodotto che preferisce, senza che magari questo sia in grado di capire la natura del prodotto. Tutto questo ci ha portato ad una domanda: come portare il mondo della finanza davvero a portata del pubblico? Per questo nasce iCashly, per avvicinare il cliente mass market, attraendolo con un servizio che ben conosce (pagamenti) ed educarlo al mondo del risparmio e alla finanza, dandogli strumenti di gestione delle finanze personali e facendolo investire in un ambiente protetto e in linea con il suo profilo di rischio; il tutto tramite un’app che possa tenere traccia, oltre che dei movimenti in iCashly, anche del saldo e movimenti dei conti correnti aperti presso altre banche o istituti di pagamento (AISP – Account Information Service Provider) e mandare ordini di pagamento su questi (Payment Initiation Service Provider).
iCashly vuole essere il primo Personal Financial Management Hub che dà il pieno controllo e la situazione sempre aggiornata a 360 gradi di tutte le finanze personali.

Quanto è importante per la piattaforma fare parte dell’ecosistema Rigsave, la holding proprietaria di iCashly?

Per iCashly è fondamentale far parte dell’ecosistema Rigsave. Grazie alla struttura e alle autorizzazioni già ottenute dalle controllate, possiamo contare su una filiera completa nella gestione del risparmio. Questo ci consente varie possibilità, come strutturare prodotti di investimento (certificati, performance linked bond e così via). Oppure strutturare e gestire fondi alternativi e ucits. Ma anche offrire il servizio di gestione discrezionale di portafoglio e la ricezione e trasmissione ordini. Grazie all’ecosistema Rigsave, iCashly potrà fin da subito offrire un’ampia gamma di servizi e di prodotti di investimento. Il vero asset sta nelle licenze possedute, che permettono di offrire il servizio direttamente senza avere altri intermediari; Rigsave Capital ha la sua licenza proprietaria e lo stesso lavoro sarà fatto con iCashly per quanto riguarda la licenza di istituto di pagamento.

Investire in iCashly consente di beneficiare delle detrazioni fiscali al 50% previste dalla legge (per maggiori info clicca qui).

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