Biovalley Investments Partner scende in campo contro il coronavirus

Biovalley Investments Partner (BIP) accelera il proprio sviluppo e dà il suo contributo nella lotta al coronavirus. Ma prima di entrare nel merito delle iniziative prese, bisogna ricordare il particolare modello dell’emittente di CrowdFundMe, la quale opera secondo tre modalità:

  1. Come holding industriale specializzata negli investimenti in società innovative nei mercati BioHighTech (BioMed, BioTech, BioIct) e delle scienze della vita e mediche, con focus sul nord-est Italia;
  2. Come PMI innovativa con competenze in progetti di ricerca e sviluppo in ambito BioHighTech;
  3. Come società farmaceutica per la distribuzione di farmaci orfani (potenzialmente utili per trattare una malattia rara), divisione nata nel 2019.

I settori di riferimento di una società come Biovalley sono, specialmente ora con l’emergenza coronavirus, sotto i riflettori, e presentano importanti opportunità (clicca qui per leggere l’approfondimento). Alla luce di tale contesto, si possono quindi capire le azioni intraprese per lottare contro l’attuale pandemia:

  • Sperimentazione di un farmaco orfano (distribuito in esclusiva attualmente dalla nostra società) presso ICGEB (questo istituto ha recentemente isolato e sequenziato il virus) per verificare l’eventuale efficacia al Covid-19;
  • Importazione per successiva rivendita di respiratori polmonari (direttamente dalla Cina);
  • In fase di valutazione l’acquisto di test, provenienti dalla Cina, per Covid-19 da utilizzare in ambito non ospedaliero.

Biovalley, inoltre, prosegue anche nelle altre attività ordinarie con risultati concreti. A partire dall’accordo di sviluppo con una Big Pharma e un ospedale di Trieste di un modello di Machine Learning per la gestione del rischio di scompenso cardiaco. Il gruppo ha anche concluso gli adempimenti per la distribuzione esclusiva in Italia di un nuovo farmaco orfano. Ci sono poi altri due progetti in fase di valutazione: un investimento nel BioIct applicato al settore della riabilitazione a casa, e un accordo commerciale per lo sviluppo di servizi avanzati in ambito sanità tramite l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale e dell’HPC (High Performance Computing).

Oltre a Biovalley, sono in rapido sviluppo anche le sue partecipate. Ecco le principali attività del primo trimestre 2020 di alcune di esse, che operano prevalentemente grazie al telelavoro:

  • O3, attiva nello sviluppo di soluzioni cliniche hi-tech (soprattutto in ambito screening) gestibili anche da remoto. La partecipata ha iniziato la fase di test presso l’Ospedale Maggiore di Trieste di un algoritmo (cinese e utilizzato a Wuhan) per il riconoscimento di pattern Covid-19 partendo dalle TAC;
  • Servernet, specializzata nella Medical Data Governance per macchine medicali e macchine di controllo per il processo industriale. La società ha installato dei programmi informatici presso le postazioni di terapia intensiva all’Ospedale di Palmanova (provincia di Udine), permettendo così il collegamento delle apparecchiature medicali e l’invio dati/immagini in rete per condivisione tramite interfaccia mobile;
  • Serichim, focalizzata nello sviluppo di metodi di sintesi chimiche, intermedi e API (principi attivi farmaceutici). L’azienda sta portando avanti delle negoziazioni per commercializzare un prodotto biosimilare dell’insulina;
  • Logic, specializzata nella vendita di soluzioni di ingegneria clinica (come i defibrillatori o i cavi per l’elettrochirurgia). La società ha visto un notevole incremento dell’attività per forniture a ospedali, farmacie e laboratori.

Dal punto di vista economico, i risultati aggregati delle aziende partecipate sono in crescita da diversi anni, e per il 2020 è previsto un ulteriore aumento sia dei ricavi che dell’Ebitda:

L’accelerazione del business e delle attività “antivirus” è stata permessa anche dalla campagna di Equity Crowdfunding terminata a gennaio di quest’anno, grazie alla quale Biovalley ha raccolto oltre 1,6 milioni di euro da 62 investitori.

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