La Stampa: il 2021 “anno zero” del nuovo crowdfunding europeo

Dopo la crescita degli ultimi anni (certificata anche nel contesto di un 2020 difficile), a pochi giorni dalla fine dell’anno ci si comincia a chiedere cosa porterà il 2021 nel mondo del crowdinvesting e del crowdfunding.

Ha provato a rispondere al quesito La Stampa, sul suo inserto economico Tuttosoldi, con un articolo di Sandra Riccio (disponibile QUI per abbonati) che unisce i dati relativi agli ultimi 12 mesi e le prospettive di cambio normativo in vista nell’Unione Europea, e all’interno del quale viene intervistato anche il Ceo di CrowdFundMe, Tommaso Baldissera Pacchetti.

Il nuovo regolamento UE sul crowdfunding

La novità principale è che nel 2021 entrerà in vigore il regolamento UE (European Crowdfunding Service Providers) che ha l’obiettivo di armonizzare il mondo del crowdfunding a livello comunitario. Le regole saranno, cioè, comuni a tutte le piattaforme europee e ciò significa principalmente che i portali potranno rivolgersi anche a investitori esteri, che si trovano fuori dai propri confini nazionali. “La svolta – pronostica Alessandro Lerro, avvocato e presidente dell’Associazione italiana equity crowdfunding – era attesa da molto e darà nuovo slancio a tutto questo mondo e garantirà maggior tutela agli investitori, che saranno protetti da un impianto di norme comunitario”.

È importante sottolineare – spiega Riccio – che il nuovo regolamento si applica soltanto al crowdfunding per il business e solo a tre tipi di strumenti:

  • l’equity crowdfunding
  • gli strumenti finanziari di debito (minibond e cambiali finanziarie)
  • i prestiti peer to peer (cioè finanziamenti tra individui e imprese)

I possibili limiti

A questi tre strumenti avranno accesso le aziende di tutta l’UE, un paletto che rischia di limitare il campo d’azione. “Nell’ultima stesura della norma – spiega Lerro – è stato tuttavia dato spazio come prenditori anche alle persone fisiche, purché nell’esercizio di attività imprenditoriali. Per esempio, potranno accedere a questi canali i professionisti oppure i commercianti con partita Iva“. Le nuove regole, in ogni caso, stabiliscono un panorama più chiaro, permettendo una crescita ulteriore dei finanziamenti alternativi per startup e Pmi.

Espansione del crowdinvesting e bacheca elettronica di scambio quote

La Stampa ha intervistato anche Tommaso Baldissera Pacchetti, per commisurare le novità in arrivo con la grande crescita del settore in Italia. “Tutto il settore è in netta crescita – ha spiegato Tommaso – come dimostrano i dati del Politecnico di Milano: il capitale effettivamente raccolto in Italia al 30 giugno 2020 ammonta a oltre € 158 milioni, con un flusso negli ultimi 12 mesi pari a € 76,59 milioni, ovvero un incremento del 56% rispetto all’anno precedente“.

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“Nel 2021 l’espansione del mercato – conclude il nostro Ceo – sarà inoltre accelerata dai minibond collocati tramite i portali, dopo questo primo periodo di rodaggio. CrowdFundMe, inoltre, si appresta a lanciare la bacheca elettronica di scambio quote, che renderà ancora più liquido il crowdinvesting”.

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