Come è nato SuperMicron?

QUANDO IL PERICOLO SI TRASFORMA IN OPPORTUNITÀ.

Erano le 5:05 UTC del 3 dicembre 1993 quando Brooksfield, il WOR 60 di Guido Maisto in gara alla Whitbread Round the World Race, in pieno Oceano Indiano perdeva il timone in mare, aprendo una falla a bordo e mettendo in serio pericolo tutto l’equipaggio.

Una rottura inaspettata, un cedimento strutturale allora non individuabile che oggi invece potrebbe essere scoperto in tempo utile grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie.

E infatti Guido (che nella foto di copertina sta reggendo il moncone del timone) è l’inventore di SuperMicron, il sistema di monitoraggio strutturale in grado di rilevare micro deformazioni in una moltitudine di materiali diversi e rendere disponibili i dati registrati in tempo reale.

All’epoca il settore della nautica da competizione era la naturale palestra dove venivano testati nuovi materiali e nuove tecniche di costruzione. E Guido, sempre impegnato in prima persona nella progettazione e nella costruzione degli scafi delle barche su cui ha regatato, in questi anni è diventato uno dei massimi esperti di materiali compositi. Gli stessi che sono alla base di SuperMicron.

Nel 2011, inizia a testare il comportamento del carbonio dal punto di vista elettrico, per dar corpo all’idea che accarezzava da tempo: sfruttarne le proprietà conduttive per realizzare sensori che fossero perfettamente integrabili all’interno o sulla superficie delle strutture.
I primi risultati sono incoraggianti e arrivano importanti riconoscimenti, coronati da un primo finanziamento europeo a fondo perduto, che permette di passare da un contesto “fai-da-te” ad uno più strutturato.
Ne seguono tre brevetti e, grazie al graduale impiego di specialisti e partnership, la messa a punto del prodotto finito, SuperMicron: sono trascorsi oltre 6 anni dai primi test svolti nei ritagli di tempo e quasi 25 da quel venerdì 3 dicembre 1993.

Oggi il sistema di sensori per il monitoraggio strutturale SuperMicron si basa su un uso innovativo e intelligente di materiali compositi. Il risultato è una soluzione a basso costo e stand-alone in grado di registrare e inviare in tempo reale quattro valori principali: la deformazione, la temperatura, l’inclinazione e l’eventuale attività sismica. I valori registrati sono trasmessi a distanza in tempo reale e in wireless.

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Nato dalla nautica, SuperMicron viene utilizzato per monitorare infrastrutture di ogni genere, dai ponti alle condutture petrolifere, dai grattacieli alle ali degli aerei, dalle navi portacontainer di ultima generazione alle navette spaziali. Sono così tanti gli ambiti di applicazione della tecnologia brevettata di SuperMicron che la società ha redatto un documento dedicato.

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Una tecnologia all’avanguardia, in grado davvero di evitare rischi anche gravi, come ricorda lo stesso Guido Maisto: “Certo, se allora avessimo potuto monitorare le strutture dello scafo, tutto questo non sarebbe successo. Saremmo intervenuti in anticipo mettendo in sicurezza timone, barca ed equipaggio evitando così di passare due giorni d’inferno a mollo nell’acqua ghiacciata e soprattutto di compromettere il risultato finale. Non per nulla, uno dei campi applicativi di SuperMicron è proprio quello della vela ai massimi livelli e, più in generale, di tutto il settore nautico.”

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