Ask Me Anything: SuperMicron

SuperMicron è un rivoluzionario sensore che rileva e invia in tempo reale 4 parametri fondamentali per valutare lo stato di infrastrutture come ponti e oleodotti, oltre a cavi e attrezzature, secondo la logica Industry 4.0. È il più conveniente del mercato, brevettato e già distribuito in Europa e Asia.

Ha risposto alle domande dei nostri utenti Melanie Diziol, CEO di SuperMicron.

Per prima cosa, Melanie ha sfruttato l’occasione per ufficializzare l’accordo per la distribuzione di SuperMicron in Turchia: un mercato gigantesco e un’economia in forte crescita!

D: Ottima notizia, quindi state entrando in fase di revenue! Le proiezioni di fatturato per i prossimi anni quali sono?
R: Un primo ordine destinato alla Turchia sarà consegnato a novembre, ad integrazione di quelli già formalizzati e riassunti nell’immagine allegata. Sulla base degli ordini ad oggi ricevuti, abbiamo già coperto più del 77% della previsione del BP del 2018.
Il nostro business plan è pubblicato nella pagina progetto: è assolutamente prudenziale perchè basato su una parte dei campi di applicazione e per la sola Italia. Dopo la sua stesura si stanno concretizzando ulteriori campi di applicazione estremamente promettenti (automotive, energia, assicurazioni, navale, ferroviario, solo per citarne alcuni).
Sempre in logica prudenziale, non abbiamo incluso nelle proiezioni i servizi di post-vendita (ad es. gestione software, manutenzione, pezzi di ricambio ecc.), destinati a crescere con il numero delle installazioni.

SuperMicron_ordini in evasione

D: Potresti darci maggiori dettagli su alcune delle altre applicazioni su cui state lavorando?
R: Per quanto riguarda le assicurazioni, SuperMicron è stato selezionato da Cardif (assicurazioni del gruppo BNP Paribas) per essere a breve proposto come integrazione alle polizze casa. Ma l’interesse è ben più ampio, dal momento che può essere utilizzato ad esempio per l’edilizia industriale, ad esempio per evitare il fermo produzione dopo un evento sismico, verificando facilmente se la struttura risulta sana; oppure garantire agevolazioni sulle polizze dei diversi manufatti, dalle costruzioni ai veicoli, se è possibile verificarne sempre il reale stato funzionale. Per quanto riguarda gli altri ambiti, insieme al team di CrowdFundMe abbiamo redatto un documento che li elenca e per ognuno ne descrive il potenziale.

D: Siete attivi anche in campo aerospaziale: come è andata la presenza all’AirShow di Farnborough, una delle maggiori manifestazioni per l’industria?
R: L’AirShow è tutt’ora in corso e si concluderà il 22, e siamo molto soddisfatti dell’andamento, pronti a comunicare le novità più significative a manifestazione conclusa.

D: Il sensore che state producendo può essere sviluppato in dimensioni diverse, agganciarsi in serie, essere anche miniaturizzato?
R: Uno dei punti di forza del nostro sensore sta proprio nella possibile customizzazione delle dimensioni. Al di là dei tre modelli standard attualmente prodotti, possiamo svariare da dimensioni di pochi centimetri fino ad alcuni metri, come l’esemplare di 2 metri attualmente in esposizione a Farnborough.

D: La produzione del sensore avviene in Italia?
R: Sì, interamente in Italia. E l’unità produttiva è stata concepita e progettata per essere facilmente replicabile, in modo da scalare la richiesta del mercato senza necessità di ingrandire la struttura ma, piuttosto, replicandola. Al crescere della domanda, quindi, prevediamo di replicare il processo, se conveniente e controllabile, anche all’estero, ma non prima dei prossimi due anni.

D: Quanta parte dei processi di produzione è automatizzata (o verrà prevista esserlo), quanta manodopera richiede e quali certificazioni di qualità sono state acquisite, se ve ne sono?
R: L’unità produttiva è stata concepita soprattutto per mantenere “in house” l’assemblaggio definitivo e l’inserimento degli elementi sensibili in carbonio (fibra o nanotubi), per minimizzare il rischio di divulgare il know-how aziendale. Il processo, a regime, è automatizzato per la massima parte e, allo stato, l’unità produttiva impiega 3 persone. Il prodotto è corredato delle certificazioni CE e della documentazione tecnica obbligatoria.

D: SuperMicron ha vinto dei finanziamenti dall’Unione Europea, che sono stati un’ulteriore conferma della qualità del progetto. Raccontaci qualcosa in più!
R: Ricordo con soddisfazione, a proposito di riconoscimenti internazionali, che quest’anno abbiamo avuto il privilegio di essere uno dei 10 finalisti allo StartUp Booster del JEC World a Parigi.
Ma soprattutto abbiamo ricevuto un finanziamento Horizon2020 SME Instrument, il piu’ ampio programma di ricerca e sviluppo mai finanziato dalla Comunità Europea, volta, a loro dire, a creare una “Champions League” di Piccole Medie Imprese.
Ci hanno finanziato lo studio di fattibilità per lo sviluppo In-K, la versione del nostro sensore che impiega nanotubi di carbonio. Viene valutato sia il Business Model che l’invenzione in sé dal punto di vista tecnico.

D: L’applicazione di questo sensore sostituirà l’attuale oppure lo affiancherà? Il costo di produzione cambierà?
R: Il nuovo sensore In-K è destinato a sostituire gradualmente la prima versione di SuperMicron. I vantaggi principali di In-K nel processo di produzione sono tre:

  • minor costo di produzione,
  • perfetta replicabilità,
  • maggior flessibilità nelle geometrie e dimensioni.

D: Sembra che non puntiate ad una rapida acquisizione come exit strategy, ma che volete attestarvi sul mercato e produrre a tempo indefinito. È corretto?
R: In realtà puntiamo ad una exit non appena attestato il prodotto sui diversi mercati e non appena introdotto sugli stessi mercati la versione SubSea di SuperMicron, che sarà un vero game changer perché al momento non esiste sul mercato un sensore in grado di rilevare gli stessi parametri che rileva SuperMicron in immersione. Sarà una rivoluzione per la manutenzione di infrastrutture critiche come condutture subacquee oil&gas e strutture immerse di stazioni petrolifere, piattaforme di trivellazione, parchi eolici offshore, dighe foranee, installazioni portuali, piloni di ponti.

 

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Melanie Diziol
Co-Founder e CEO
Tedesca di nascita e italiana di adozione, ha vissuto e lavorato anche in Francia e in Svizzera. Si occupa da oltre 10 anni di start-up, dapprima come consulente esterna per l’avviamento d’impresa ed ora per il lancio della propria azienda. Parla fluentemente 4 lingue. CEO di SuperMicron, è responsabile per il fundraising e per la strategia aziendale.

 

Leggi il business plan completo.

 

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