Equity Crowdfunding per Open Seed e Nonna Rita: le novità di CrowdFundMe!

Si apre il round di Equity Crowdfunding di Open Seed, holding di partecipazioni nata nel 2016 per finanziare imprese ad alto potenziale in fase pre-seed, e affiancarle nel percorso di crescita. L’emittente, che conta oltre 180 soci tra cui molti professionisti e imprenditori, detiene 25 partecipazioni in startup. Tra i principali punti di forza:

  • Tramite Open Seed si investe in un portafoglio diversificato di società innovative, selezionate da un team con elevata esperienza
  • Performance di rendimento medio degli investimenti pari a oltre 4x in 5 anni
  • Tra i casi di successo si segnalano: Premoneo – Exit con vendita quote a un valore x4 rispetto al capitale investito; Treedom – Cresciuta da una valutazione di 10 milioni a oltre 43 milioni dopo l’ultimo aumento di capitale
  • Open Seed negozia per i suoi soci condizioni di favore al momento dell’investimento e, inoltre, punta a coinvolgerli nelle attività, inviando periodiche segnalazioni per potenziali deal da realizzare insieme alla società.

A livello di ritorno economico, l’emittente avvierà una strategia annuale per distribuire i dividendi a seguito dei disinvestimenti delle partecipazioni. L’obiettivo a lungo termine è quotarsi in Borsa, oppure effettuare una Exit complessiva del portafoglio tramite un’acquisizione da parte di un fondo di investimento più grande.

I capitali raccolti su CrowdFundMe – già oltre 160.000 euro – verranno investiti in una nuova selezione di imprese che saranno inoltre inserite in un programma di crescita.

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Al via la raccolta di Nonna Rita

Su CrowdFundMe c’è anche un’altra new entry: Nonna Rita, il brand di cucina tradizionale italiana che propone un concept innovativo, ideato dal team di Casa Surace con lo scopo di portare nelle case dei consumatori i “piatti della nonna”.

Il modello si basa sull’utilizzo di dark kitchen (cucine specializzate sulla consegna a domicilio) e delle più note piattaforme di delivery. Nonna Rita punta a offrire ricette di qualità, dalle lasagne alla parmigiana, fino alle polpette di manzo o vegane (con Beyond Meat) per intercettare tutti i consumatori. In pillole:

  • La società può contare su team e partner con elevato know-how: tra i casi di successo si segnala l’Exit del marchio “Marcello”, un brand di piatti pronti acquisito dalla GDO Svizzera
  • Casa Surace, oltre a figurare tra i soci di Nonna Rita, è il partner ideale per il marketing, grazie alla sua community (+4 milioni di fan sul web)
  • L’emittente è già presente a Milano e provincia e ha in programma l’apertura in altre città italiane. Da settembre, aprirà anche a Londra e in futuro punta a espandersi nel resto d’Europa (i fondi raccolti serviranno proprio per accelerare l’espansione territoriale)
  • La scalabilità del format (contenimento costi ed efficienza) si deve a due fattori principali: 1) la produzione centralizzata del semilavorato2) le kitchen in condivisione, ovvero cucine che funzionano come dei coworking.

A livello di Exit, il settore food è molto dinamico. Tra i casi più recenti si segnala “La Piadineria”, che è stata acquisita per circa 250 milioni di euro dal fondo britannico Permira.

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Ultima occasione per investire nel Birrificio 620 Passi

Domani pomeriggio termina il round (in overfunding con +180.000 euro) del il Birrificio 620 Passi, il primo birrificio condiviso italiano che si ispira al successo scozzese di Brewdog. La società, accelerata da Seed Money, basa infatti il suo format sulla partecipazione, grazie alla creazione di una community di soci con accesso a dei benefici esclusivi (es. acquisti agevolati).

I risultati sono già tangibili e in crescita: tra gennaio e agosto il fatturato si è attestato a 275.000 euro, in aumento del 235% rispetto allo stesso periodo del 2021. Non è finita qui, perché, alla luce degli ordini già ricevuti, 620 Passi si aspetta di chiudere il 2022 con fatturato a 500.000 euro, segnando un x4 su base annua.

Il Birrificio è riuscito anche ad attrarre investitori istituzionali come Friulia, finanziaria regionale del Friuli-Venezia Giulia, che quest’anno ha siglato con il birrificio un investimento di mezzo milione di euro.

Federica Seganti, presidente di Friulia, ha così commentato: “Riteniamo che 620 Passi abbia potenzialità di sviluppo e un modello di business che permetterà di distinguersi sul mercato, e che gli investimenti programmati permetteranno di incrementare ed efficientare la capacità produttiva con logiche industriali, senza però perdere la qualità e l’artigianalità del prodotto”

Le prospettive di Exit prevedono, nel prossimo quinquennio, l’acquisizione da parte di player industriali interessati ad acquisire marchi di birre artigianali o locali (come già accaduto, ad esempio, nel caso dei birrifici Hibu e Birra del Borgo).

Investi nel birrificio 620 passi

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