Utile d’esercizio: cos’è e come si calcola

L’utile d’esercizio è quanto resta una volta sottratti dai ricavi tutti i costi sostenuti nell’anno da un’azienda. Assieme al fatturato e l’ebitda, è tra gli indicatori chiave per capire l’andamento di una società.

 

Cos’è l’Utile d’Esercizio

L’utile d’esercizio, come definito dal Codice Civile italiano, è il risultato positivo conseguito da un’azienda nel corso di un determinato periodo contabile. In altre parole, rappresenta l’eccedenza dei ricavi rispetto ai costi sostenuti per la produzione e la gestione dell’attività. 

Questo indicatore è cruciale per valutare la redditività e la sostenibilità finanziaria di un’azienda, accanto ad altri indicatori come il reddito operativo, l’Ebitda o l’Ebit.

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Come si calcola l’Utile d’Esercizio

Il calcolo dell’utile d’esercizio segue una semplice formula:

UTILE D’ESERCIZIO = RICAVI – COSTI

I ricavi includono tutte le entrate generate dall’attività dell’azienda, come:

  • la vendita di prodotti
  • la vendita di servizi
  • gli introiti generati da investimenti (per es, azioni, bond, etc.)
  • gli introiti generati da affitti o valorizzazioni di immobili

I costi comprendono invece tutte le spese sostenute, come:

  • il costo delle materie primi
  • i salari dei dipendenti
  • le spese di marketing
  • l’ammortamento di beni strumentali (per es.i macchinari di una fabbrica comprati in un determinato periodo e “spacchettati” su diversi bilanci, di solito 5 o 10 anni, cioè tutta la vita utile stimata del bene)
  • gli interessi sul debito
  •  altre spese operative

Una volta calcolato l’utile d’esercizio, può essere utilizzato per diverse finalità. Ad esempio, le società di capitali sono tenute a distribuire una parte dell’utile d’esercizio ai loro azionisti sotto forma di dividendi. Le società di persone e le imprese individuali, invece, possono utilizzare l’utile per coprire le spese personali dei proprietari o reinvestirlo nell’azienda.

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Qual è la differenza tra utile e fatturato

Il fatturato, indicato anche con la voce “ricavi”, rappresenta l’ammontare totale delle entrate generate da un’azienda attraverso la vendita di beni o servizi durante un periodo specifico, come un anno fiscale. In pratica, rappresenta il volume di affari complessivo dell’azienda, senza considerare le spese o i profitti.

Il fatturato è un indicatore di quanto l’azienda è riuscita a vendere durante un determinato periodo. Non tiene conto dei costi sostenuti per produrre o erogare i beni o servizi venduti, né delle spese operative o delle imposte. È un indicatore chiave per valutare la dimensione e l’attività di un’azienda, ma da solo non fornisce informazioni sul profitto effettivo.

L’utile, invece, rappresenta la differenza tra i ricavi e tutti i costi e le spese sostenuti da un’azienda durante un periodo specifico. In altre parole, l’utile è ciò che rimane dopo che sono state dedotte tutte le spese dai ricavi totali.

In sostanza, l’utile è il vero profitto di un’azienda dopo che sono state considerate tutte le uscite, compresi i costi di produzione, gli stipendi dei dipendenti, le spese operative, gli interessi sul debito e le imposte. È un indicatore della redditività di un’azienda e della sua capacità di generare profitto dalle attività svolte.

L’utile, inoltre, è spesso utilizzato come base per il calcolo delle imposte sul reddito dell’azienda. È ciò che l’azienda può effettivamente distribuire agli azionisti sotto forma di dividendi o reinvestire nell’azienda per la crescita e lo sviluppo.

 

Prima delle Imposte e il Reddito Netto

È importante notare che l’utile d’esercizio è calcolato “prima delle imposte sul reddito.” Questo significa che l’utile d’esercizio rappresenta l’importo netto prima che vengano applicate le imposte sul reddito dell’azienda. Per calcolare l’imposta sul reddito, l’azienda applica il tasso fiscale appropriato all’utile d’esercizio. La differenza tra l’utile d’esercizio e l’imposta sul reddito rappresenta il “reddito netto” dell’azienda, che è l’importo effettivo che l’azienda può utilizzare per distribuire ai proprietari o reinvestire.

 

Accantonamento a riserva

Molte aziende scelgono di destinare una parte dell’utile d’esercizio all’accantonamento a riserva. Questo è un meccanismo attraverso il quale un’azienda trattiene una parte dei profitti per affrontare futuri impegni finanziari, investimenti o per stabilizzare la sua situazione finanziaria. Le riserve possono essere utilizzate per coprire perdite future, espandere l’azienda o finanziare progetti a lungo termine.

In conclusione, l’utile d’esercizio è un indicatore finanziario cruciale per qualsiasi azienda, indipendentemente dalla sua struttura giuridica. Questo valore rappresenta la differenza tra i ricavi e i costi, ed è fondamentale per valutare la performance aziendale e calcolare le imposte sul reddito. Inoltre, l’utile d’esercizio può essere utilizzato per distribuire dividendi agli azionisti, reinvestire nell’azienda o accantonare a riserva per futuri scopi finanziari. La sua corretta gestione è essenziale per garantire la stabilità e la crescita a lungo termine delle imprese.

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