Gli investimenti immobiliari a reddito rappresentano, nel 2025, una delle forme più consolidate e apprezzate per diversificare il portafoglio e generare entrate costanti.
Investimenti immobiliari a reddito garantito: cosa sono e come funzionano
Quando si parla di investimenti immobiliari a reddito garantito, ci si riferisce a quelle operazioni in cui l’acquirente ottiene una rendita fissa derivante da un contratto di locazione già attivo o già programmato. Questa forma di investimento riduce l’incertezza legata alla messa a reddito e consente di pianificare meglio i flussi di cassa.
Un primo esempio concreto è l’acquisto di un appartamento già locato con contratto a canone concordato 3+2, in una città come Bologna o Firenze. In questo caso, il rendimento annuo lordo può aggirarsi tra il 4% e il 6%, con la possibilità di accedere a agevolazioni fiscali, come la cedolare secca al 10%.
Anche gli immobili acquistati da operatori specializzati e rivenduti “a reddito garantito” possono essere interessanti: in questo caso, il venditore assicura un canone di locazione minimo per un certo numero di anni, spesso anche in assenza di inquilino. Ciò consente anche a investitori alle prime armi di accedere a rendimenti stabili, con una gestione delegata a professionisti del settore.
L’Italia continua a offrire, in questo settore, opportunità interessanti sia nei grandi centri urbani che in città universitarie e turistiche. Investire in immobili può essere una scelta giusta, a patto di valutare attentamente la tipologia di immobile, il mercato locale e i contratti di locazione più adatti al proprio profilo di rischio.
Dal punto di vista della sicurezza, il mattone si conferma un bene rifugio, al netto dei rischi fisiologici di questa forma di investimento capace di proteggere il capitale anche nei periodi di instabilità.
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Locazioni residenziali a lungo termine: stabilità e rendita nel tempo
Una delle modalità più diffuse di investimenti immobiliari è la locazione residenziale a lungo termine. Si tratta di acquistare un appartamento in una zona ad alta domanda abitativa, per poi affittarlo con contratti stabili.
Nel 2025, aree come Milano Nord, Torino centro, Napoli Vomero o Padova Ospedali sono tra le più richieste. Il canone di locazione medio in queste zone varia tra i 10 e i 16 euro/mq al mese, a seconda della città e della tipologia di immobile.
Acquistando un appartamento da 60 mq in zona semi-centrale, ristrutturato, il rendimento lordo può attestarsi tra il 5% e il 7%, con spese di gestione contenute. I contratti possono essere a canone libero (4+4) oppure concordato, con la possibilità di sfruttare agevolazioni fiscali significative.
Dal punto di vista dell’investitore, questo è un tipo di investimento che può offrire stabilità reddituale e rivalutazione del capitale nel lungo termine. Inoltre, la costanza dell’incasso mensile consente una pianificazione finanziaria più precisa, utile anche in ottica di pensionamento o integrazione del reddito familiare.
Affitti brevi e turistici: opportunità e flessibilità
La locazione turistica rappresenta una tipologia di investimento immobiliare particolarmente dinamica, che consente di adattare il prezzo alla stagionalità e alla domanda. Nel 2025, località come Roma centro, Venezia, Verona e i laghi del Nord sono molto richieste per affitti brevi.
In questi casi, l’investitore può essere più attivo nella gestione dell’immobile, oppure affidarsi a operatori professionali. Gli immobili a reddito garantito, in questo ambito, esistono sotto forma di “unità gestite”. Ossia appartamenti inseriti in residence turistici o in gestione professionale, con canoni di locazione predefiniti e ritorni stimati tra il 6% e il 9% annuo.
Le locazioni brevi possono essere più redditizie rispetto agli affitti tradizionali, ma richiedono attenzione alla normativa locale, alla gestione delle presenze e alla manutenzione. È inoltre importante tenere in considerazione i costi di pulizia, accoglienza e commissioni delle piattaforme, che possono incidere sul rendimento netto.
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Immobili commerciali e direzionali: un mercato da valutare attentamente
Il mercato immobiliare non è fatto solo di abitazioni. Gli immobili commerciali (negozi, uffici, spazi logistici) rappresentano un tipo di investimento più specialistico, ma potenzialmente molto redditizio.
Nel 2025, le città con alto traffico pedonale (come Bologna, Roma Trastevere o Milano Porta Romana) restano interessanti per l’acquisto di negozi da mettere a reddito. I contratti di locazione in questo ambito sono spesso più lunghi (6+6) e indicizzati all’inflazione.
Per fare alcuni esempi:
- Acquisto di un piccolo locale commerciale in zona universitaria a Milano per 180.000 euro, affittato a 1.200 euro/mese, rendimento lordo del 8%.
- Acquisto di un ufficio a Bologna Fiera per 250.000 euro, affittato a un’azienda con contratto 6+6, canone annuo di 18.000 euro.
Gli immobili commerciali possono offrire rendimenti più elevati, ma comportano anche rischi maggiori in caso di vacanza o rotazione degli inquilini. È essenziale valutare attentamente la posizione e la solidità dell’affittuario. Inoltre, gli immobili direzionali possono essere rivalutati in seguito a ristrutturazioni green, oggi sempre più richieste anche per ottenere certificazioni ESG.
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Crowdfunding immobiliare: investire nel mattone in modo digitale
Negli ultimi anni, il crowdfunding immobiliare si è affermato come un’alternativa concreta per chi desidera investire in immobili con capitali contenuti, senza acquistare direttamente un’unità abitativa. Questa forma di investimento si basa sulla raccolta collettiva di fondi da parte di piccoli e medi investitori che partecipano a operazioni immobiliari gestite da sviluppatori professionisti.
Piattaforme come Trusters permettono oggi di aderire a progetti di messa a reddito, ristrutturazione o rivendita, con quote minime a partire da 100 o 250 euro. I ritorni attesi, nel 2025, si attestano tra l’8% e il 12% annuo, con durate tra i 6 e i 24 mesi. Alcune operazioni prevedono anche immobili a reddito garantito, con contratti di locazione già stipulati o gestioni affidate a operatori terzi.
Il crowdfunding immobiliare può essere una porta d’ingresso accessibile e trasparente al mercato immobiliare, utile per diversificare il portafoglio e sperimentare una nuova modalità di investimento. Inoltre, grazie alla digitalizzazione, è possibile monitorare in tempo reale l’andamento dei progetti e ricevere report puntuali. Un’opportunità per chi vuole far fruttare il proprio capitale nel mattone, con strumenti moderni e flessibili.
L’investimento di progetti di crowdfunding può comportare il rischio di perdita del capitale investito. Per ogni informazione, consulta la sezione Termini e Condizioni sul nostro sito.